Trapani, comunicato dei dipendenti| "Stanchi delle offese" - Live Sicilia

Trapani, comunicato dei dipendenti| “Stanchi delle offese”

I dipendenti del Trapani calcio, dopo essere stati attaccati, provano a difendersi e tutelarsi
CALCIO SERIE C
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TRAPANI – Non solo i calciatori, anche i dipendenti del Trapani vivono una situazione surreale, che li vede in attesa dello stipendio dal mese di giugno e senza alcuna notizia relativa al futuro. Nella giornata di oggi proprio i dipendenti hanno preso la parola e hanno diffuso un comunicato per tutelare i loro interessi;

“I dipendenti del Trapani Calcio – si legge nel comunicato -, che tuteleranno i loro diritti in tutte le sedi, stanchi delle continue accuse e offese da parte del signor Pellino, di cui oggi nessuno conosce il ruolo, intendono fare chiarezza sulla propria posizione, affinché tutta la città ne sia a conoscenza.

I dipendenti del Trapani Calcio anche quest’anno – continua il comunicato dei dipendenti del club siciliano – in condizioni difficilissime, con propri mezzi per sopperire alla mancanza di chi avrebbe dovuto fornirli, hanno consentito che la squadra concludesse lo scorso campionato con una salvezza sul campo vanificata dalla stessa proprietà. (…) Tutto ciò senza ricevere lo stipendio da tre mesi, ormai quasi quattro. Oggi – continuano – non si conosce qual è il ruolo del signor Pellino all’interno del Trapani calcio, se non quello, per sua stessa affermazione, di socio di minoranza. (…) Ciononostante il signor Pellino continua a chiamare i dipendenti del Trapani calcio, che da tempo hanno peraltro sollevato eccezioni di inadempimento alla proprietà, per chiedere il rientro al lavoro, senza che la società abbia ottemperato ai propri obblighi. (…) Appare evidente l’intento di voler scaricare sui dipendenti le sue responsabilità e quelle di una società inadempiente, che fino a oggi non è stata neanche in grado di garantire un’organizzazione e il rispetto dei requisiti minimi per iniziare il campionato con grave danno non solo per i calciatori professionisti e per i dipendenti, ma anche per l’intera città, profondamente lesa nella sua immagine”.

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