Fallimento vecchio Palermo|"Fu colpa di Zamparini" - Live Sicilia

Fallimento vecchio Palermo|”Fu colpa di Zamparini”

La gestione dell'imprenditore friulano avrebbe portato al fallimento del club rosanero
DAL TRIBUNALE
di
2 min di lettura

PALERMO – Il vecchio Palermo, nonostante non esista più, continua a far parlare di se. La Corte federale d’appello ha infatti depositato le motivazioni che lo scorso 3 settembre hanno ribaltato la sentenza sportivo di primo inibendo per 5 anni l’ex patron rosanero Maurizio Zamparini.

Il collegio, presieduto da Mario Luigi Torsello, ha ripercorso tutte le tappe che hanno portato al fallimento, con il conseguente deferimento di tutti gli amministratori succedutisi negli ultimi due anni di vita della società. Tutti, scrive l’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia”, tranne Rino Foschi, che è stato presidente del Cda dopo la gestione di Sport Capital Group, ma che è stato deferito al Tribunale federale nazionale in un secondo momento, ma il cui deferimento è stato dichiarato inammissibile lo scorso 11 settembre. Il dirigente romagnolo rimane l’unico estraneo ai fatti, per la giustizia sportiva, nel marasma che ha portato alla radiazione e al conseguente fallimento del Palermo.

Un caos che, secondo la Corte federale d’appello, nasce nel corso della gestione Zamparini. L’imprenditore friulano e gli amministratori dell’epoca «hanno operato per molti anni violando i principi della corretta gestione», con «costi nettamente superiori a ricavi, compensati di volta in volta, ove possibile, con plusvalenze sul diritto alle prestazioni dei calciatori o operazioni relative straordinarie senza azioni ed interventi strutturali di riequilibrio della gestione ordinaria». Il riferimento è legato alla cessione di Mepal alla holding Alyssa (legata a Zamparini), che ha generato un credito da 40 milioni di euro e mai interamente riscosso. Un pagamento che di fatto è stato l’unico pegno previsto nelle cessioni delle quote del Palermo: quella per 10 euro a Sport Capital Group e quella successiva ad Arkus Network, dopo che le quote sono passate in mano a Daniela De Angeli. Per la Corte, inoltre, «appaiono evidenti le principali responsabilità di Walter Tuttolomondo», anche lui inibito per 5 anni. Per la Procura federale, Arkus Network ha causato «danni per circa 30-35 milioni di euro», ma il mancato incasso del credito Alyssa è dovuto al «venir meno della garanzia di Gasda», ovvero di Zamparini. Che ora, come gli altri 13 inibiti, potrà rivolgersi al Collegio di garanzia del Coni.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI