I carabinieri si fingono pusher Arrestato un 28enne

I carabinieri si fingono pusher|Arrestato un 28enne

Ecco i dettagli dell'operazione della Compagnia di Fontanarossa.

I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Catania Fontanarossa hanno arrestato un 28enne catanese per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

Nel corso della loro attività info-investigativa i militari avevano acquisito elementi per ritenere che l’uomo, in quello stabile di via Palermo, gestisse una fiorente attività di spaccio di droga.

Il pusher, però, aveva preso le sue precauzioni dotandosi di un impianto di videosorveglianza che, con ben 4 telecamere, gli forniva la necessaria vigilanza per tutelarsi da “visite sgradite” delle forze dell’ordine, nonché per gestire il continuo flusso di acquirenti.

I militari hanno pertanto pazientemente aspettato il momento più propizio che è stato loro fornito da un condomino della palazzina che, inavvertitamente, aveva lasciato aperto il portone d’ingresso.

In men che non si dica hanno così avuto l’accesso all’interno del palazzo ove al secondo piano, in un locale attiguo all’appartamento dell’uomo, hanno trovato quest’ultimo seduto su una sedia davanti ad un tavolo sul quale hanno trovato un involucro con alcuni grammi di cocaina, un accendino, un mestolo sporco delle stessa sostanza stupefacente, un telefono cellulare, il monitor delle telecamere, nonché materiale per il confezionamento e ben 1060 euro, ritenuti provento dell’attività di spaccio.

Nel corso della perquisizione invero i carabinieri, addirittura con l’ausilio dell’impianto di videosorveglianza del pusher, hanno constatato l’arrivo di due clienti del pusher e verificato così personalmente le modalità di spaccio.

Gli acquirenti infatti, seguendo un copione collaudato, chiamavano l’utenza telefonica dello spacciatore come se fosse un vero e proprio citofono, quindi aspettavano pazientemente che venisse aperto loro il portone.

Certamente, però, non si sarebbero mai aspettati che il portone venisse loro aperto dai Carabinieri e che, ormai saliti nell’appartamento del loro fornitore, avrebbero dovuto fornire loro le più fantasiose motivazioni a giustificazione della loro presenza.

L’arrestato è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo.

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