Enna, sfida tra i veleni - Live Sicilia

Enna, sfida tra i veleni

La partita nel comune chiamato al voto il 4 e 5 ottobre: tutti i protagonisti.
LE CITTA' AL VOTO: IL REPORTAGE
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ENNA – Messi abbondanti o carestia? Quale stagione politica si appresta a vivere la città teatro del ratto di Proserpina lo diranno le urne. La città del mito di Cerere, dea della fertilità, si presenta all’appuntamento elettorale nel pieno di una campagna dai toni accesi e uno sguardo a vicende passate. Le corazzate si preparano a conquistare quella che i romani chiamavano “la fortezza inespugnabile”, il borgo che pure tante dominazioni ha conosciuto. Enna è stata il fortino di bizantini e arabi, normanni e sicani, crisafulliani e lombardiani, granaio di voti della sinistra con i Ds primo partito per anni una piccola Stalingrado siciliana, diventata capoluogo di provincia, ironia della sorte, grazie a Benito Mussolini che con un tratto di penna dice addio a Castrogiovanni, ribattezza la città e contestualmente fa un dispetto collaterale a Don Sturzo. Terminato il giro con la macchina del tempo torniamo al presente.

Mirello Crisafulli

I candidati e le coalizioni

L’uscente Maurizio Dipietro, reduce da una love story tormentata con il Pd, guida una coalizione di liste civiche di centrodestra con il supporto dei renziani, nemici giurati di Mirello Crisafulli, che qui ci mettono faccia e mezzo simbolo e dei lombardiani dell’assessore Francesco Colianni, figlio di Paolo deputato regionale e storico riferimento ennese del Mpa. “Sono orgogliosamente autonomista e lombardiano e non ho mai aderito ai partiti nazionali che hanno depredato la nostra terra”, rivendica.

Campanile e Colianni

Il centrosinistra risponde schierando l’ex An, Dario Cardaci, che veste i panni del civico e fa da perno alla corazzata del Pd ennese con il supporto delle liste dell’onorevole Luisa Lantieri e del deputato regionale Claudio Fava. Più o meno dietro le quinte lavora alacremente l’ex Senatore Mirello Crisafulli sotto la buona stella del quadro di Guttuso “I funerali di Togliatti” esposto in bella mostra nel suo studio all’università rumena di medicina ad Enna Bassa, zona popolare in cui il Pd colleziona da sempre vittorie bulgare. Lui sornione nega tutto riconoscendosi però il merito “di avere creato una nuova classe dirigente giovane”. Un gruppo di under trenta che concorrerà nelle liste.

“Sono più che spettatore in questa vicenda perché non sono candidato e il candidato l’ha deciso la coalizione, ho contribuito a fare le liste, io sono uno che c’è, ma non ho un protagonismo diretto: non ho mai comiziato e non lo farò”, assicura. Eppure, qualcuno tira ancora in ballo le vecchie stagioni del Pd ennese. Sotto la Rocca di Cerere, infatti, il patto giallorosso è naufragato nonostante anni di opposizione comune all’amministrazione. Così il Movimento Cinquestelle corre in solitaria con Cinzia Amato, donna di sinistra orfana “dalla caduta del Muro di Berlino in poi di un partito” finché non viene folgorata da Beppe Grillo quando galeotto fu il Vaffaday, che ha abbandonato il tavolo di concertazione con il centrosinistra.

Cinzia Amato

“Abbiamo accettato di partecipare al tavolo perché non volevamo precluderci la possibilità di concorrere insieme in città. Anche perché in questi anni ci siamo ritrovati con i colleghi dell’opposizione in tante battaglie. Noi chiedevamo uno sforzo in più. Il Pd ennese si porta sulle spalle un’eredità pesante, volevamo delle garanzie e cercavamo un candidato garante della coalizione senza perdere la nostra credibilità doveva essere un candidato non politicizzato: o un civico o un pentastellato. Nulla di personale nei confronti di Cardaci che è una brava persona, ma siamo andati via prima dal tavolo quando abbiamo capito nella rosa c’erano solo politicizzati”, racconta. Un altro pezzo della potenziale coalizione anti Dipietro si è perso strada facendo. Il civico cattolico Maurizio Bruno, tra i fondatori del famoso Patto per Enna, corre in solitaria con la lista “Cives”. “Volevamo creare una coalizione per scrivere un progetto diverso. Purtroppo quando si fanno queste cose, chi ha una storia decennale di politica e di potere per riscrivere una nuova pagina deve fare un passo indietro. Non parlo di persone, ma di forze politiche e dare il timone in mano alla società civile”, spiega. “Questo non è avvenuto e abbiamo lasciato il tavolo”, commenta.

Sotto il castello di Lombardia non poteva mancare un candidato della Lega: Giuseppe Savoca, ex consigliere del Pd che ci tiene a sottolineare la svolta nazionale dei Salvini’s Boys. “Ad Enna l’unico progetto di centrodestra chiaro e limpido è il nostro. Per quanto riguarda la mia precedente esperienza, bisogna considerare che alle scorse elezioni, escluso il candidato dei Cinquestelle, i candidati erano tutti di centrosinistra. Quindi la scelta era obbligata. Il mio percorso è stato travagliato, la mia scelta di passare alla Lega è una scelta definitiva e ragionata in virtù del fatto che le mie idee non erano coincidenti con quel percorso”, spiega lanciando il suo guanto di sfida.    

Il convitato di pietra: la Procura

Un duello all’ultimo voto che si consuma alla presenza di un convitato di pietra: la Procura, che ha recentemente aperto due fascicoli d’inchiesta su presunte irregolarità in alcuni concorsi banditi dal Comune e dall’Asp. A fare scattare l’inchiesta sull’Asp è stata una denuncia del segretario provinciale del Pd Vittorio Di Gangi e del sindaco di Troina Fabio Venezia alla quale si è aggiunta quella del segretario regionale dem Anthony Barbagallo. Mentre la campagna elettorale prende quota tra comizi e volantinaggi, l’assessore alla sanità Ruggero Razza ha sospeso tutte le selezioni in campo sanitario per evitare interferenze con il momento elettorale. L’esposto che ha innescato l’apertura del fascicolo sulle presunte irregolarità nei concorsi comunali parte, invece, da un’azione congiunta dei consiglieri di minoranza. Il clima elettorale inevitabilmente sfonda la colonnina di mercurio e qualcuno si toglie un sassolino dalla scarpa. “Quando uno sputa all’aria, il rischio che gli arrivi in faccia c’è”, commenta a mezza bocca Mirello Crisafulli che cinque anni fa fu sconfitto alle amministrative dal gruppo di Dipietro al grido di “Enna Libera”. Ma l’ex senatore non vuole farne motivo di contesa elettorale. “Non credo sia questa la strada per la lotta politica, queste cose non mi hanno mai appassionato, nella mia vita non sono mai andato in Procura (solo una volta ho querelato Lumia ma finita con un’archiviazione)”, dice e scherzando fulmina tutti con una battuta “al massimo è la magistratura ca cerca a mia”. E su questo anche gli avversari, gli danno ragione. “Crisafulli mi insegnava una cosa: chi va in Procura non ha argomenti politici, prendo atto che non guida più lui”, dice la consigliera Rosalinda Campanile, ex piddina (espulsa dal partito dopo una metaforica Guerra dei Roses in salsa ennese) un tempo vicina a Lumia e prima sostenitrice dell’amministrazione uscente. Campanile sui concorsi al Comune dice la sua ai colleghi di minoranza che hanno presentato l’esposto. “Posso dire questo: non c’è un ricorso da parte dei non vincitori. Da avvocato so bene che quando c’è un concorso quelli che non vincono generalmente fanno ricorsi. In questo caso no, da avvocato penso che questi concorsi siano stati regolari. E’ stano che si siano sottratti al dibattito in aula, in fondo noi non facciamo i procuratori. Sono scappati via tutti. Siamo rimasti solo noi che non avevamo nulla dire. Sotto il profilo politico, la loro sconfitta è non avere nemmeno discusso la relazione in consiglio, sotto il profilo giudiziario sono fatti loro, hanno fatto un esposto in Procura se riterrà andrà avanti”. I pentastellati invece vedono il bicchiere mezzo pieno. “Le vicende giudiziarie che stanno coinvolgendo Enna ci danno un dato significativo che ritengo allo stesso tempo scoraggiante e incoraggiante”, dice la candidata Amato. Mi spiego: è disarmante che ci sia ancora una politica che si fa forza sui punti deboli dei cittadini. Quello che è incoraggiante è finalmente interviene un assessorato regionale in piena campagna elettorale e che la Procura con l’apertura di ben due fascicoli, uno a carico dell’Asp e uno del Comune: vuol dire che qualcosa è cambiato, che la città si è svegliata”, dice la candidata. Nel frattempo gli staff dei vari competitor fanno da spola come trottole tra Enna bassa ed Enna alta per non perdere neppure un secondo prezioso di una campagna al cardiopalma ancora lontana dal volgere al termine.

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3 – fine

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