Palermo, è 'lotta' alle piste ciclabili: il gruppo social e l'esposto in Procura

È ‘lotta’ alle piste ciclabili | Il gruppo social e l’esposto

Foto: gruppo Facebook 'Liberiamo Palermo'
Le iniziative per dire no alle ultime, discusse scelte dell'amministrazione Orlando in tema di mobilità

PALERMO – Un esposto in Procura e un gruppo su Facebook per affrontare a viso aperto il caso delle piste ciclabili e dar voce al malcontento dei palermitani. L’opera sostenuta a testa alta dal sindaco Leoluca Orlando e dall’assessore alla Mobilità e all’Ambiente Giusto Catania ha diviso i cittadini fin da subito, dando il via a continue segnalazioni da via Giacomo Leopardi fino a viale Lazio, suscitando commenti anche molto critici. Una polveriera che alla fine è esplosa su due fronti, quello della polemica e quello giuridico.

L’idea del gruppo social ‘Liberiamo Palermo’ è di Giovanni Pizzo, fra le altre cose ex assessore ai Trasporti del governo Crocetta: “Tre settimane fa ho visto un incidente fra una bici e una macchina – racconta – perché i posteggi piazzati praticamente in mezzo alla carreggiata impediscono una corretta visibilità. Tutto bene per i coinvolti. Poi l’indomani un altro incidente, fra auto, nella zona di via Principe di Villafranca, per uno sportello aperto che aveva ridotto ancor di più lo spazio per transitare. A mio avviso sono stati due segnali di cose fatte male – continua – e così ho aperto un gruppo su Facebook sul tema delle piste ciclabili, quasi per goliardia, invitando solo un’ottantina di persone; oggi sono circa diecimila”.

Originariamente il gruppo si chiamava ‘Libera Palermo (da Catania)’, chiaro rimando al cognome dell’assessore comunale, “ma non c’è mai stata l’intenzione di fare un attacco alla persona – spiega Pizzo –. Solo alle idee. Il principio tecnico, da ex assessore ai Trasporti, è uno: l’asse lungo il quale è nata la nuova pista costituisce l’unica arteria che porta a viale Lazio e viale Strasburgo, e qualsiasi cardiologo sa che ostruire un’arteria è pazzia”. Secondo Pizzo, dietro la scelta dell’amministrazione Orlando ci sarebbe la sola “opportunità di visibilità estrema. Confermata dal sindaco che, durante la seduta di consiglio comunale in cui si votava la sua sfiducia, si è addossato le responsabilità sostenendo che le critiche fossero segno di aver fatto bene. In quel momento gli iscritti erano intorno ai cinquemila, ma dopo quella presa di posizione sono diventati il doppio in brevissimo tempo. Dopodiché il nome del gruppo è diventato quello attuale”.

Ma oltre che sui social, la ‘lotta’ alle piste ciclabili si è appunto mossa su un altro binario: Pizzo e l’avvocato Mario Bellavista, ex presidente dell’Amat, hanno presentato un esposto in Procura assistiti dal legale Fausta Catalano. “Sia per la sicurezza stradale della pista Villafranca-Praga, perché provoca traffico e incidenti – commenta l’ex assessore regionale – sia sulle modalità di finanziamento per comprendere se la spesa sia stata corretta. In pratica, dove vanno i soldi?”. Bellavista aggiunge: “Non siamo per le condanne senza giudizio come chi posta fotografie e condanna soggetti senza fare i processi”, riferendosi all’iniziativa di Leoluca Orlando di pubblicare foto e video di chi vandalizza la città. “Noi invece facciamo un esposto e chiediamo alla magistratura di verificare se le cose rispondano ai criteri di legge. Traduciamo in maniera giuridica una protesta dei cittadini e la trasformiamo in maniera legittima”.


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