L'ordinanza c'è, l'organizzazione no: caos tamponi in aeroporto

Tamponi e attese a Punta Raisi| Flop controlli dopo l’ordinanza

Il governo regionale estende i controlli, ma non ci sono uomini e mezzi. Vertice in aeroporto

PALERMO – Gente in fila per ore in attesa di un tampone. Ieri sera c’è stato il caos in aeroporto a Punta Raisi.

L’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci, che ha esteso i tamponi a tutti i passeggeri in arrivo dall’estero, è stato un flop. Perché? Perché non c’erano né il personale medico né le strutture per fare fronte ad un numero di tamponi cinque volte superiore.

Fino a due giorni fa allo scalo Falcone e Borsellino i passeggeri da controllare in base alle norme anti Covid erano 300 al giorno, da ieri sono saliti a 1500.

In questi minuti è in corso un vertice convocato da Gesap, la società di gestione dello scalo palermitano, che non ha competenze sanitarie ma si trova ad affrontare l’emergenza.

Il rischio è che con l’arrivo dei voli pomeridiani e serali sarà una nuova giornata di passione. Ieri la gente era ammassata in attesa del test.

Gesap ha convocato l’Asp, l’ufficio per i controlli di frontiera Usmaf (che dipende dal ministero della Salute), la polizia e la protezione civile. Allo stato non ci sono uomini e mezzi per fare rispettare le norme imposte dall’ordinanza di Musumeci e controllare tutti i passeggeri che arrivano dall’estero.

“Sono atterrato alle 20.15 da Wroklav, in Polonia – raccontava ieri sera su Facebook l’operatore turistico Dario Ferrante -. I passeggeri vengono depositati nella vecchia aerostazione. Una fila lunghissima e lentissima. Tutti sono preoccupati, perché nessuno li aveva informati alla partenza. Tanta tensione. Da considerare che né in Polonia né in altri paesi, esistono obblighi simili. E che si tratta di gente arrivata in vacanza. Si entra, dopo una lunga attesa, in una prima sala… che si ricongiunge ad un’altra in cui si attende per effettuare il test”.

Un’ordinanza preannunciata da giorni, eppure è mancata l’organizzazione per applicarla. Tanto che in aeroporto a Catania hanno deciso di bloccare i controlli fino a lunedì. O meglio, si prosegue con i controlli imposti dal governo nazionale su cinque paesi, ma non su tutti i passeggeri in arrivo dall’estero. Anche a Palermo potrebbe essere presa la stessa decisione.

Servono più medici dell’Asp e le tensostrutture dove la gente dovrà attendere l’esito del tampone rapido. Doveva essere tutto pronto, ma non è stato così. Adesso si dovrà fare in fretta considerando che ottobre sono previsti 364 voli dall’estero per un totale di circa 42.000 passeggeri, per una media di 13 voli al giorno. Finora è stato un flop.


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