Cusumano replica a Darawsha:|"Caro Adham, non è vero che..." - Live Sicilia

Cusumano replica a Darawsha:|”Caro Adham, non è vero che…”

La replica e la controreplica.
BOTTA E RISPOSTA
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3 min di lettura

Un passaggio dell’intervista ad Adham Darawsha, ex assessore alle Culture, riguarda proprio l’assessorato: “Ho rimesso su un assessorato che era completamente esautorato nella gestione Manifesta e Capitale della cultura, affidato ad altri di fatto”, ha detto Darawsha.

Su Facebook, la replica del precedente assessore, Andrea Cusumano (nella foto): “Caro Adham, io come è mio stile sono uscito in silenzio. Vedo che tu continui a fare chiasso. Non posso però accettare che tu dica “Ho rimesso su un assessorato che era completamente esautorato nella gestione Manifesta e Capitale della cultura, affidato ad altri di fatto.” Dimostra che di fatto non hai capito nulla, ed infatti nulla hai fatto da assessore. Potrei stare ore a spiegare cosa HO fatto io e cosa NON hai fatto tu ma sono già via su altre sponde. Mi rincresce però che tu ti permetta di dire una cosa del genere quando per tutti i pochi mesi del tuo assessorato mi hai chiamato quotidianamente per avere consigli , suggerimenti , soluzioni , che per altro ti ho sempre prontamente e generosamente dato -nell’ombra- e che spesso hai deciso poi d’ignorare facendo invece la scelta, certo tua, ma sbagliata. Tu non hai rimesso su nulla, hai semplicemente distrutto in pochissimo tempo quello che io, insieme al Sindaco Orlando, avevo faticosamente costruito”.

La controreplica

Darwsha, sempre su Facebook, controreplica: “In questi 4 mesi, che sono passati dalle mie dimissioni, ho mantenuto un riserbo e un silenzio quasi religioso. Non ho mai cercato di creare ne di alimentare polemiche. Sono andato via in silenzio da un posto che potevo mantenere per un bel po’ ancora. E sono tornato alla mia vita. Ho letto tante cose, critiche ingegnose e attacchi sconsiderati. Ma non ho mai replicato. Ieri in seguito alla polemica sulle scelte discutibili dell’amministrazione che ha causato, secondo il mio modestissimo parere, un passo indietro rispetto ad una linea che abbiamo portato avanti negli anni passati, una linea improntata all’inclusione e non all’esclusione, ai diritti universali e non alla gogna e al populismo, ho accettato l’invito di rilasciare un’intervista in cui entro, per la prima e ultima volta, ripeto in 4 mesi, nella questione delle mie dimissioni. L’ho fatto in modo pacato e gentile ma evidentemente per qualcuno anche un richiamo garbato ai valori che ci hanno accomunato in questi anni è troppo. E forse ho toccato qualche nervo scoperto. Ma la cosa che mi lascia sorpreso è l’attacco frontale e scomposto che il mio amico e predecessore mi dedica con un post sulla sua bacheca fb. Facendo accuse ingenerose sul mio operato, che è certamente diverso dal suo. Io ho cercato di far funzionare un assessorato mettendo spesso in secondo piano la figura dell’assessore. Ed è proprio qui che sta forse tutta la storia della situazione di oggi. Gli assessorati devono essere organizzati in modo da poter erogare servizi e portare avanti la linea politica. Un comune secondo me dovrebbe fare questo. Non entro nel merito delle cose poco gradevoli che ho letto nel suo post. Ma mi sorprende l’accusa iniziale: quel “tu continui a fare chiasso”… se un intervista dopo 4 lunghi mesi è fare chiasso allora c’è qualcosa che mi sfugge. Di certo non accetto lezioni di stile da nessuno. E soprattutto io non sarò mai quello che farà finta di nulla rispetto all’attacco ai valori e ai principi che hanno fatto di Palermo una città molto diversa dal passato”.

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