"La palestra Virgin a rischio crollo", ma la difesa replica: "Tutto regolare"

I pm: “La Virgin a rischio crollo”| La difesa: “Tutto regolare”

Uno dei capitoli più delicati dell'inchiesta che ha portato al sequestro della palestra

“C’è una situazione di pericolo per l’incolumità pubblica”, scrive il giudice per le indagini preliminari Fabio Pilato nel decreto di sequestro della palestra Virgin di Palermo. I pilastri non sarebbero in grado di reggere in caso di terremoto. La palestra sarebbe a rischio crollo

Si tratta di uno dei capitoli più delicati dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis. L’accusa contesta alla società proprietaria dell’immobile, la Real Estate spa di Filippo Basile una serie di abusivi edilizi. Non sarebbe stata eseguita una semplice ristrutturazione dei locali di via Ventura, ma una profonda modifica che necessitava di autorizzazione. Abusivi sarebbero un interno nuovo piano e la piscina.

Secondo l’accusa, “i pubblici ufficiali avevano tutti gli strumenti per rendersi conto dei lavori in corso di esecuzione ed in ogni caso residuando dubbi avevano l’obbligo di chiedere spiegazioni di integrazioni documentali”.

E così i rappresentanti della società proprietaria dell’immobile e dell’impresa sono finiti nel registro degli indagati per gli abusi edilizia, mentre a tre funzionari comunali viene contestato l’abuso di ufficio. La Virgin ha rilevato il pacchetto chiavi in mano e non è coinvolta nell’inchiesta. Gli indagati sono sei.

Agli atti dell’inchiesta ci sono le relazioni del genio civile e della polizia municipale. Si è scoperto che il titolare della precedente ditta incaricata dei lavori si era rifiutato di eseguirli. E lo ha raccontato al pubblico ministero Andrea Fusco che lo ha convocato: “Ho eseguito una verifica dei calcoli strutturali depositati al genio civile e mi sono accorto che la struttura era irrealizzabile poiché i calcoli presentati dal direttore dei lavori non tornavano”.

Il costruttore fece un passo indietro, anche perché gli era stata “richiesta anche una polizza assicurativa decennale a garanzia dei lavori eseguiti”. Non poteva accollarsi il rischio e “decidevo di rescindere io il contratto e non assumermi responsabilità anche perché si tratta di locali con alta affluenza di pubblico”.

Il consulente della Procura ha sostenuto che mancano le necessarie indagini sismiche e così si è costruita una “struttura eccessivamente pesante”.

Sul rischio crollo, interviene con una nota il legale della società di Basile, l’avvocato Sergio Monaco: “Ritengo che determinati accertamenti tecnici dovrebbero essere svolti in contraddittorio tra le parti. Ciò dico perché nel provvedimento cautelare si fa riferimento al non rinvenimento, presso l’Ufficio competente, di documentazione in carenza della quale si è ritenuta la possibilità che le strutture realizzate non siano adeguate a supportare i carichi con conseguente rischio di crollo”.

Ed ancora: “Se tale documentazione si fosse richiesta alla Direzione dei Lavori sarebbe stata prontamente fornita con il relativo timbro di ingresso e numero di protocollo. In tal modo l’indagine giudiziaria sarebbe stata più completa evitando l’adozione di un provvedimento che sta determinando un gravissimo danno economico e di immagine alla società Euro Real Estate S.p.A. ai suoi dipendenti ed alla collettività”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI