Vaccini, la lettera delle farmacie: la Sicilia provveda

Lettera a Musumeci e Razza:|”Garantire la vaccinazione”

Al via la vaccinanzione antinfluenzale anche in Sicilia. Poche dosi in farmacia.
I FARMACISTI E IL VACCINO ANTI-INFLUENZALE
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PALERMO- I farmacisti scrivono al presidente della Regione, Nello Musumeci, e all’assessore alla Salute, Ruggero Razza, per suggerire uno sforzo in più sulla vaccinazione antinfluenzale. La campagna in Sicilia ha preso il via il 5 ottobre. C’è una lettera dell’ordine di Palermo, siglata dal presidente, il dottore Mario Bilardo (nella foto), che riassume il punto di vista della categoria in Sicilia in cui si chiede alla Regione “di mettere a disposizione delle farmacie aperte al pubblico una quota di dosi di vaccino da destinare alla popolazione attiva”.

La lettera dei farmacisti

Ecco il punto focale: “Come è noto, vi è un rischio fondato che chi non ha diritto all’immunizzazione gratuita abbia difficoltà a trovare il vaccino in farmacia, considerato che, come segnalato dall’industria farmaceutica, la quantità di dosi prodotte è sufficiente esclusivamente per coprire il fabbisogno delle Regioni per i soggetti rientranti nelle fasce protette. In effetti, sono molto numerose le richieste arrivate nelle farmacie per prenotare i vaccini a pagamento e la scarsità delle dosi di vaccino destinate alle stesse renderebbe impossibile la vaccinazione dei cittadini che non rientrano nelle categorie a rischio e che provvedono privatamente ad acquistarlo con oneri a proprio carico. Si chiede pertanto di consentire il reperimento, nelle farmacie, di dosi di vaccino al fine di raggiungere l’obiettivo generale di copertura vaccinale e assicurare che il Servizio Sanitario Regionale possa fronteggiare l’aumento di domanda anche per persone di età compresa tra 18-59 anni”.

Perché le dosi sono poche

Si tratta di una carenza generale. Le fasce protette saranno garantite, ma non tutte le dosi saranno disponibili per coloro che vorranno accedere egualmente alla vaccinazione antinfluenzale, considerato l’aumento della domanda: una scelta, peraltro, consigliata in tempo di Coronavirus per evitare la sovrapposizione dei sintomi. “Noi abbiamo fatto il possibile – ha dichiarato il dottore Roberto Tobia, palermitano, segretario nazionale di Federfarma -. In Sicilia, l’assessore Razza ha garantito ampia disponibilità. Abbiamo preso atto e apprezzato, vedremo cosa accadrà. C’è anche l’impegno del ministro Speranza per una questione che è di tutta Italia. L’unica strada che resta è l’importazione di dosi vaccinali dall’estero. Ma non dipende certo dai noi. Il tempo stringe e se non si cambia rotta, oltre le fasce che sappiamo, pochissime persone saranno coperte dalla vaccinazione con eventuali conseguenze di non facile gestione. Penso al caos e al panico che si potrebbero creare con un colpo di tosse, con uno starnuto…”.

La risposta dell’assessore

Sul punto, è intervenuto l’assessore Razza, nel corso di una chiacchierata con LiveSicilia.it: “C’è un problema di produzione internazionale. Non potranno essere vaccinati tutti gli italiani. Ma io credo che, in Sicilia, saranno protette le categorie con la raccomandazione vaccinale e buona parte degli altri, anche perché ne abbiamo acquistati 600 mila in più rispetto allo scorso anno. Siamo alle battute iniziali, con le dosi già alle Asp. La catena si sta mettendo in moto con cadenza progressiva, nei tempi giusti”.

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