“Voleva soffocare il neonato” L'orrore, incastrato da un video

“Voleva soffocare il neonato” L’orrore, incastrato da un video

La figlia filma tutto: così lo hanno arrestato. I particolari.

CATANIA – Avrebbe provato a soffocare un neonato di appena 6 mesi. Il proprio figlio. A incastrarlo è stato un video girato dalla figlia di una signora, che segna un’altra pagina nelle storie dell’orrore, all’interno delle famiglie.

“Uno squallido caso di maltrattamenti”, lo ha definito la Procura di Catania, una vicenda a tratti inquietante, ricostruita dal nucleo di magistrati specializzati sulla violenza di genere.

“Prova a soffocare il neonato”

Il padre si avvicina al neonato e tenta di strangolarlo. Un filmato ha immortalato ogni istante, si tratterebbe dell’ennesimo episodio avvenuto all’interno di una famiglia catanese. Teatro una casa fatiscente, lui ha un passato costellato dall’assunzione di droga e una figlia, avuta durante il primo matrimonio.

Poi una seconda storia d’amore, che sembrava essere iniziata per il meglio, due figli vengono alla luce e l’ultimo di loro, ha rischiato – come ha verificato la Procura – sostanzialmente di morire.

L’orrore

La vita, tra quelle mura domestiche, era un inferno, fatto di “grida a squarciagola” e pianti, per i continui maltrattamenti subiti dai bambini. Alcuni dei vicini erano abituati alle urla dei piccoli, secondo quanto emerge dagli accertamenti, per questo, di frequente, i minori scappavano di casa per rifugiarsi nelle abitazioni confinanti.

Le accuse

Il principale capo d’indagine è di lesioni personali aggravate, l’uomo ha provato a giustificare il proprio gesto sostenendo di “aver agito poiché il bambino non smetteva di piangere”.

La Procura di Catania, sotto la guida di Carmelo Zuccaro, si è dotata di un nucleo specializzato sui reati caratterizzati dalla violenza. Un pool di magistrati coordinati da Marisa Scavo, è assistito da esperti che consentono l’applicazione delle esigenze di giustizia senza pregiudicare la dignità delle persone offese, spesso molto fragili o provenienti da contesti delicati.

Gli elementi raccolti non sono stati sufficienti per la custodia cautelare in carcere del 35enne, attualmente si trova ai domiciliari nella casa della propria madre.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI