Jole Santelli, il suo testamento coraggioso contro la paura

Jole, il testamento del coraggio: “Così io sono cambiata”

Le parole contro la paura, nonostante la malattia, della presidente della Regione Calabria.

“Questa vicenda mi ha cambiato: mi ha tolto la paura e mi ha reso una persona libera. Nella vita si affrontano difficoltà di vario genere. Quando le superi, sei più forte, più libera, conosci il senso del limite e questo ti porta a ridimensionare ciò che nella quotidianità tendevi a ingigantire”. Questo è il testamento di Jole Santelli, presidente della Calabria, strappata alla vita da una notte che ha lasciato sgomento in tutti. Questo è il testamento di Jole, che si è confrontata con il significato di cose assolute e ne ha tratto coraggiosi appunti di viaggio per chi resta. Si tratta di una frase, in una più ampia intervista, rilasciata, qualche tempo fa, ad Alessandro De Angelis dell”Huffington Post. Una bandiera sventolante contro i pregiudizi nella storia di una donna che, nonostante la malattia, è andata avanti fino all’ultimo, guardando in faccia la sofferenza e trasformandola in lotta, in speranza. Che grande lezione, non solo in quel foglio, ma anche altrove: il fuoco dell’orgoglio di una persona che non si è lasciata piegare e che non ha permesso che qualcuno gettasse la spugna per lei.

“E’ morta Jole Santelli”

Stamattina, mentre prendevamo il caffè, una tremenda notizia ha fatto dunque irruzione, tra i riti dell’inizio di giornata. Un dispaccio breve ma atroce: “La presidente della Regione Calabria Jole Santelli, 51 anni, è morta la notte scorsa nella sua abitazione, a Cosenza. La notizia è stata confermata dal sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. Secondo quanto si è appreso, la presidente Santelli avrebbe avuto un malore: era malata di cancro. Ieri aveva avuto incontri politici a Cosenza. Prima donna presidente della Regione Calabria, la Santelli era stata proclamata il 15 febbraio 2020…”. E via con la biografia politica intensa e impegnata. Si sono colti accenti sinceri nel cordoglio bipartisan suddiviso nei comunicati pochi minuti dopo. Si è sentito non l’incenso del formalismo, ma un vero sentimento umano. Non frasi di circostanza, ma l’adesione emotiva a una tragedia. Si è registrato il grido di dolore di Silvio Berlusconi: “Lascia un vuoto incolmabile”.

La memoria di una donna valorosa

Fra le tante manifestazione di dolore, tra social e realtà, ce n’è una molto forte, quella di Rosanna Scopelliti, figlia del giudice assassinato, che, su facebook, ha scritto: “L’ho sentita l’ultima volta qualche giorno fa. Ci siamo date un appuntamento «nei prossimi giorni» per parlare della Fondazione, della quale voleva sapere di più e capire come la Regione, dopo tante promesse vuote dei suoi predecessori, avrebbe potuto dare una mano per ricordare la figura e l’esempio di papà. Quanto sarebbe stato bello, ciascuno con il proprio ruolo, con tutte le differenze tra noi, quelle che arricchiscono e non dividono, tornare a lavorare insieme per la Calabria! La sua morte è una grave perdita per la regione: aveva appena iniziato ad occuparsi del suo rilancio, ad impostare il lavoro della sua giunta“. Un riconoscimento che si aggiunge all’elenco del rimpianto. E quel testamento di Jole: “Sono una persona libera” come un promemoria. Nel viaggio che si fa, se capita l’ineluttabile, accanto al posto delle lacrime, trovi sempre la speranza.


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