Colpo in una gioielleria in centro: arrestati i due rapinatori - Live Sicilia

Colpo in una gioielleria in centro: arrestati i due rapinatori

Recuperata la refurtiva. Il primo è stato arrestato dopo un inseguimento, il complice qualche ora dopo.

CATANIA – Stamattina, intorno alle 09:45, due persone non travisate e non armate, con la scusa di fare degli acquisti, sono entrati nella gioielleria Orogemma di via Umberto 141 dove, dopo una breve colluttazione con il proprietario e un dipendente, sono riusciti a bloccarne i polsi  utilizzando delle fascette di plastica, per asportare successivamente oro e denaro contante per un valore complessivo di circa 900 euro e  fuggire via.

L’intervento

L’allarme giunto al 112 NUE, ha consentito l’immediato intervento sul posto di una pattuglia del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Catania che è riuscita ad inseguire, bloccare ed ammanettare uno dei malviventi recuperando l’intera refurtiva.

La loro intimazione di fermarsi  ha fatto sì che i criminali gettassero in terra i preziosi dandosi alla fuga ognuno in direzione diversa. 

Il 22enne Emanuele Uccellatore di Mascalucia, in particolare, dopo una fuga di circa 200 metri è stato bloccato ed ammanettato nell’immediatezza da un militare in piazza Horacio Majorana, mentre l’altro è riuscito a dileguarsi.

Arrestato anche il complice

Nel corso delle immediate ricerche, grazie anche ad un rapido e certosino esame delle immagini estrapolate da sistemi di videosorveglianza ubicati nei pressi nonché dei controlli del territorio, è stato possibile identificare il complice in Alessandro Del Pozzo, rintracciato presso la sua abitazione di Mascalucia e precedentemente tratto in arresto proprio con Uccellatore nel settembre del 2017 per reati in materia di droga.

Il riconoscimento di quest’ultimo da parte del gioielliere vittima della rapina, nonché la concordanza di un particolare modello di scarpe sportive indossate nelle fasi dell’azione criminale con quelle indossate da DEL POZZO al momento del suo arresto hanno posto il sigillo sulla sua certa identificazione.

I due, espletate le formalità di rito, sono stati tradotti in carcere cosi come disposto dal magistrato di turno della Procura della Repubblica di Catania.  

 

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI