La linea di successione mafiosa: condannati i boss del clan Brunetto - Live Sicilia

La linea di successione mafiosa: condannati i boss del clan Brunetto

Pene pesantissime quelle inflitte dal Tribunale.
PROCESSO KALLIPOLIS
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GIARRE. È stata l’inchiesta che ha documentato gli assetti di Cosa nostra a Giarre dopo la morte del capo storico e indiscusso Paolo Brunetto nel 2013. Il blitz Kallipolis riesce a fermare l’ascesa criminale di Carmelo Pietro Olivieri, meglio conosciuto come “Carmeluccio”, nell’asset-mafioso della zona jonico-etnea.

L’eredità mafiosa

I carabinieri intercettano dialoghi, colloqui in carcere, commenti ai funerali del boss (immortalato dalle telecamere piazzate dagli investigatori) che fotografano in modo “cristallino” le fibrillazioni dopo la scomparsa del boss. I problemi di salute, poi, del fratello Salvatore spianano la strada a Carmeluccio che in quel periodo è a piede libero.

Ma l’eredità mafiosa sarebbe toccata a Olivieri anche da un suo rapporto con la vedova Brunetto e da chi racconta che l’investitura sarebbe arrivata dallo stesso capo clan prima della sua dipartita.

Il processo

Droga, furti, rapine e anche il mondo della security delle discoteche del litorale ionico. Queste le attività illecite emerse nell’ambito dell’inchiesta e che sono state oggetto di una lunga attività dibattimentale davanti alla Terza sezione penale del Tribunale etneo che si è conclusa con una sentenza pesantissima nei confronti degli imputati. 

Carmeluccio Olivieri è stato condannato a 21 anni. I suoi fedelissimi Luca Daniele Zappalà a 18 anni, mentre 16 sono gli anni di carcere inflitti ad Alfio Di Grazia. Stessa pena a Giuseppe Calandrino, protagonista nel 2014 del sequestro di un potente arsenale.

Il verdetto

Ecco le condanne del Tribunale di Catania: Carmelo Pietro Olivieri, 21 anni, Giuseppe Caladrino, 16 anni e 8 mesi, Luca Daniele Zappalà, 18 anni e 70 mila euro di multa, Alfio Di Grazia, 16 anni e 8 mesi, Francesco Pace, 7 anni, Vito Fazio, 9 anni, Valerio Sergio Di Stefano, 4 anni e 400 euro, Paolo Marino, 3 anni 6 mesi e 400 euro di multa, Alfio Fresta, 5 anni e 1500 euro di multa, Leonardo Fresta, 10 anni e sei mesi, Luciano Liuzzo, 5 anni e 13 mila euro, 

Carmelo Olivieri assolto da due capi di imputazione, Luciano Liuzzo e Luca Zappalà assolti da uno. 

Le motivazioni arriveranno tra 90 giorni. Quasi scontato il ricorso in appello delle difese. 

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