Sibilia: "I dilettanti non |sono degli untori" - Live Sicilia

Sibilia: “I dilettanti non |sono degli untori”

“Chiudere il calcio dilettantistico sarebbe stato come fargli il funerale“
CALCIO DILETTANTISTICO
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Il nuovo Dpcm ha dato lo stop ad alcune attività sportive dilettantistiche. Il mondo del calcio ha visto lo stop per la terza categoria e le giovanili sotto gli juniores nazionali. Si ferma anche il calcetto tra amici.

Il presidente della LND, Cosimo Sibilia, non è certo felice per lo stop di alcune categorie, ma è consapevole che il Governo poteva attuare delle misure più stringenti: “Chiudere il calcio dilettantistico sarebbe stato come fargli il funerale, ma impedire le competizioni a bambini e ragazzi – dichiara il presidente della LND a “La Repubblica” – equivale a creare un forte squilibrio tra una socialità organizzata e quella disorganizzata”

Per Sibilia è comunque sbagliato fermare alcune categorie: “In estate hanno fatto mutui per adeguare le strutture ai protocolli, per sanificare, per garantire il rispetto di protocolli e standard di sicurezza. Se avessimo chiuso – continua -, non avremmo riaperto più”.

“Io – dichiara Sibilia – non parlo con nessuno da maggio, è grave non aver cercato un confronto con chi organizza e gestisce lo sport di base nel nostro Paese: ora si rischia comunque di penalizzare ragazzi e adolescenti. Siamo un milione di tesserati, in proporzione la percentuale di contagi è molto più bassa che in Serie A. Prima della riapertura delle scuole in Lombardia erano state rinviate 4 gare su 900. E anche adesso siamo a poche decine di partite rinviate ogni settimana sulle migliaia previste, e tutte per un positivo che costringe all’isolamento gruppi di 30/40 persone. Non siamo noi gli untori”.

Per Sibilia il contagio non avviene tramite le partite di calcio: “Tutte le regioni mi confermano che il numero dei rinvii si è alzato dopo la riapertura delle scuole. I ragazzi hanno ripreso a contagiarsi non in campo, ma salendo su metropolitane stracolme o per strada. Il calcio offre la possibilità di vivere la socialità in sicurezza, nel rispetto di protocolli validati dal Cts. Preferite forse vedere i giovani divertirsi senza regole o assembrati nei centri commerciali?”.

“I vertici del calcio mi hanno detto che se il governo avesse chiuso il calcio dilettantistico, loro sarebbero stati pronti a bloccare anche la Serie A e la Serie B. Per dare un segnale. È come a maggio, se non andiamo alla stessa velocità siamo spacciati. La Lega Dilettanti – conclude Sibilia – ha 370 dipendenti, se non giochiamo chiudiamo lasciando per strada queste famiglie, oltre a 2000 collaboratori e i tantissimi volontari. Ma l’indotto è enorme: chi vende palloni, scarpe, tute, e poi ristoranti, alberghi che ospitano le società”.

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