Covid: i giorni difficili, i sindacati: "Catastrofe annunciata"

Covid: i giorni difficili, i sindacati: “Catastrofe annunciata”

Durissima nota dei sindacati sulla situazione degli ospedali palermitani per la pandemia da Coronavirus.
LA NOTA DEI SINDACATI E LA SITUAZIONE
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4 min di lettura

PALERMO- Sono giorni difficili per la sanità siciliana e per quella palermitana. L’aumento dei casi Covid sta creando situazioni non semplici nei nosocomi. E c’è chi mette nero su bianco la percezione di uno stato di crisi per lanciare l’allarme, come i sindacati che hanno scritto una lettera all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza. Di diverso avviso sono sempre stati l’assessore e il commissario per l’emergenza a Palermo e provincia, il dottore Renato Costa, che parlano di un momento serio ma gestibile.

La lettera dei sindacati

“Non possiamo fare a meno di rilevare l’attuale stato di grave precarietà determinatasi all’interno del più grande ospedale siciliano (il Civico di Palermo, ndr), in relazione all’epidemia Covid-19, con grave rischio per la salute dei sanitari impegnati in prima linea e dei cittadini. Precarietà che trova conferma nell’attuale situazione venutasi a creare nella seconda Medicina dove risultano positivi 11 pazienti, 2 operatori sociosanitari, 7 infermieri professionali e 2 medici, numeri certamente destinati a salire nelle prossime ore”. Questo denunciano le segreterie aziendali dei sindacati dei medici di Cimo, Cgil, Cisl, Uil, Fials e Ugl. La lettera non è soltanto diretta in piazza Ziino, sede dell’assessorato, ma è stata inviata anche al presidente della commissione sanità all’Ars, al prefetto e al sindaco di Palermo, al direttore generale dell’azienda ospedaliera ‘Arnas Civico e Di Cristina’.

“E’ solo l’ultimo campanello di allarme di una catastrofe annunciata – si legge -. Il padiglione dove si trova allocata la seconda Medicina ospita pazienti Covid positivi e non Covid ed appare una scelta infelice. L’Ospedale dei Bambini è anch’esso un ospedale ‘misto’, con percorsi delimitati da un semplice nastro bianco e rosso per la segnalazione di pericolo”.

Il pronto soccorso e il Covid

“Il pronto soccorso del Civico – continua la nota – si trasforma a fasi alterne in area di emergenza Covid con il rischio, facilmente preventivabile, che pazienti non Covid con gravi patologie di solito trattate al Civico, non potranno ricevere assistenza adeguata”.

E ancora: “Il personale sanitario non viene sottoposto con regolarità a tampone molecolare come sarebbe, a dir poco opportuno, in una situazione di recrudescenza di epidemia. A causa dell’immobilismo organizzativo dal maggio 2020 , di tutta la catena di comando a partire dall’Assessorato alla Salute fino alla Direzione Aziendale,  non si è fatto tesoro dell’esperienza maturata in occasione della prima ondata di epidemia,  ed oggi  non si è in grado di  adottare quelle  misure necessarie a fronteggiare l’attuale recrudescenza”. 

I ricoveri a Partinico

Nell’ospedale di Partinico, risorsa fondamentale per il territorio, sono ricoverati 78 pazienti Covid positivi: 62 in area medica, 9 in terapia intensiva e 7 soggetti psichiatrici nell’unico servizio psichiatrico di diagnosi e cura destinato ai malati da Coronavirus in provincia di Palermo, così scrive l’Ansa in un lancio d’agenzia.

Ieri notte, oltre ai 6 degenti presenti in rianimazione, sono state ricoverate in emergenza altre 3 persone: 2 intubate ed una sottoposta d’urgenza ad un delicato intervento chirurgico per la rottura del rene, determinata da una rovinosa caduta.

L’operazione – dice una nota di Asp Palermo – si è risolta brillantemente ed il paziente è stato poi trasferito nella terapia intensiva al secondo piano. Le terapie intensive dell’ospedale di Partinico – si legge nel comunicato – realizzate durante il precedente lockdown, si confermano risorse indispensabili per la provincia di Palermo. Il personale dell’ospedale di Partinico – dice Daniela Faraoni, direttore generale Asp di Palermo – anche in questa circostanza ha dimostrato di essere all’altezza di una problematica complessa, alla quale ha fatto fronte con immediatezza. Il ringraziamento va, oltre all’équipe chirurgica del dottore Francesco Sciortino, che ha effettuato l’intervento, anche al dottore Sandro Tomasello, che guida l’organizzazione della rianimazione e delle terapie intensive e che, con prontezza in piena notte, insieme con la sua squadra, ha reso disponibili i posti letto necessari all’emergenza. Un ringraziamento va al dottore Serafino Garda, direttore del dipartimento programmazione e controllo delle attività ospedaliere, e soprattutto al direttore medico del presidio Antonino Di Benedetto, oltre al dottore Vincenzo Provenzano a cui va tutta la riconoscenza per lo sforzo profuso in questi giorni, che non è solo professionale, ma anche psicologico”.

La situazione dei pronto soccorso

Problemi, dunque, nelle aree d’emergenza palermitane e non solo. L’ospedale Civico tira, forse, un cauto respiro di sollievo grazie alle ultime notizie. Ma il carico sugli altri pronto soccorso cittadini è importante. Da Villa Sofia giungono notizie di un’area d’urgenza allo stremo. Il Civico, come il pronto soccorso dell’ospedale ‘Cervello, è dunque ormai dedicato all’infezione da Coronavirus. Arrivano continuamente pazienti che hanno necessità di essere ventilati nelle postazioni del nosocomio e poi trasferiti nei reparti. Un’emergenza che ha provocato, nei giorni scorsi, più di un ingorgo, per il ricambio difficile. Ora pare che, finalmente, ci siano altri posti disponibili all’ospedale di Marsala, oltre quelli di Partinico.

Le conseguenze sugli altri Ps si fanno, tuttavia, sentire. Con il Civico, di fatto, escluso per le altre patologie, nel senso che le ambulanze del 118 dirottano lì solo i casi di Coronavirus, l’intoppo si crea altrove. Chi ha un infarto, un ictus, qualcosa di grave da risolvere, viene trasportato soprattutto a Villa Sofia. Ovunque c’è un aggravarsi del sovraffollamento. Sono giorni difficili.


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