Azzolina agli studenti: "La scuola toglie forza alla mafia" - Live Sicilia

Azzolina agli studenti: “La scuola toglie forza alla mafia”

Il progetto educativo del centro studi.
CENTRO PIO LA TORRE
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PALERMO – “La mafia perde tutta la sua forza davanti a chi, come la scuola, ti insegna ad alzare la testa”. E’ con queste parole che la ministra Lucia Azzolina inaugura la prima videoconferenza del centro Pio La Torre, che si adopera per la sensibilizzazione alla legalità, soprattutto verso i giovani.

L’appello corale, lanciato dai relatori della prima conferenza del 15mo progetto educativo antimafia promosso dal centro studi Pio La Torre, è semplice ma diretto: affrontare le sfide imposte dalla pandemia utilizzando internet come risorsa per continuare a contrastare le mafie divenute sempre più globali.

Internet è visto sia come arma che come risorsa. “Il terrorismo internazionale recluta i suoi adepti su internet. La Convenzione ONU Palermo 2000, di cui ricorre il ventennale, è una risposta efficace contro una serie di fenomeni criminali emergenti, come il cybercrime o la tratta di esseri umani, schiavitù che credevamo confinata ad altre epoche storiche – ha detto Antonio Balsamo, consigliere giuridico – Il nostro Paese è stato tra i primi a riconoscere e affrontare con coraggio le sfide più drammatiche della criminalità organizzata, sfide che ora hanno assunto portata internazionale”. Balsamo ha voluto anche a fare un augurio agli studenti: “Spero che in ognuno di voi possa esserci un nuovo Giovanni Falcone.”

Fiere e ricche di speranza sono inoltre le parole della ministra siciliana: “Gesualdo Bufalino, scrittore e insegnante, ha detto che la mafia sarà vinta da un esercito di maestre elementari e in queste parole io credo fermamente. La mafia, infatti, non si sconfigge solo nei tribunali o nelle procure, ma anche tra i banchi di scuola. Le organizzazioni criminali, la camorra, la ‘ndrangheta, la Sacra corona unita hanno un comune denominatore – ha aggiunto la ministra Azzolina – hanno paura di chi conosce, impara, ha sete di migliorarsi, di chi vuole esplorare, perché questi criminali si insinuano tra le pieghe dell’ignoranza, del timore reverenziale, dell’inettitudine, si fanno forza della debolezza altrui e ottengono rispetto con la violenza.” 

Il generale Giuseppe Governale ha poi ricordato come “A 20 anni dalla Convenzione di Palermo la consapevolezza di una minaccia mafiosa che ha cambiato volto e modalità operative è migliorata ma non è ancora sufficiente: ci sono aree d’Europa e del nostro Settentrione che non hanno sviluppato ancora la capacità di comprendere appieno il fenomeno mafioso, per questo serve maggiore sensibilizzazione”.

Il sindaco, Leoluca Orlando, ha sottolineato l’importanza di “Una corretta gestione dei beni confiscati alla mafia, che devono essere preservati come bene comune con finalità sociale”.

Il presidente del centro, Vito Lo Monaco, ha infine rimarcato l’importanza strategica della “Legge Rognoni – La Torre che ha consentito ai magistrati di servirsi di un’arma efficace per colpire i patrimoni mafiosi e l’associazione di stampo mafioso. 


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