Mafia, confisca a Nino Quaceci, ma dissequestrata una società - Live Sicilia

Mafia, confisca a Nino Quaceci, ma dissequestrata una società

La decisione del Tribunale Misure di Prevenzione.

ADRANO – Una parte del sequestro eseguito dalla Polizia nel 2019 a carico del clan Santangelo di Adrano è stato revocato. La parte del provvedimento di misure di prevenzione (sia personale che patrimonale) che riguardava direttamente Nino Quaceci e il figlio Salvatore è stato confermato dal collegio presieduto dalla giudice Daniela Monaco Crea, mentre il troncone riguardante Alfio Quaceci e i titolari della società Le Delizie Trasporti è stato annullato. Con la conseguente restituzione del 100% delle quote a Giuseppe Calcagno, Vincenzo Calcagno e Salvatore Scafidi. 

Quando è stato disposto il sequestro, il Tribunale ha accolto la tesi accusatoria che vedeva i nuovi tre soci, subentrati nel 2017 dopo il recesso dei Quaceci dalle cariche societarie, come “prestanome”.

Ma la documentazione presentata dall’avvocato Francesco Messina, difensore dei “terzi interessati” come si dice in gergo giuridico-patrimoniale, “non consente -scrive il Tribunale- di affermare che costoro fossero meri prestanome anziché effettivi intestatari delle quote, né tale conclusione può trarsi dalla asserita vicinanza dei Calcagno e dello Scafidi al clan Santangelo”.

Un legame, poi, che anche il Riesame lo scorso febbraio ha definito “sostanzialmente indimostrato” quando ha escluso “la sussistenza dell’estorsione”. Da questa valutazione il Tribunale ha disposto il dissequestro. 

Il collegio, inoltre, ha ribadito che “non si ravvisano sufficienti manifestazioni di pericolosità sociale” nei confronti di Alfio Quaceci, difeso dall’avvocato Pietro Scarvaglieri. Un dato che fa fermato anche qualsiasi analisi di tipo patrimoniale. 

Non ci sarebbero dubbi, invece, sul coinvolgimento di Nino Quaceci e sul figlio Salvatore negli affari della “famiglia Santangelo-Taccuni”. I due sono stati coinvolti nel processo Adronos che ha messo in luce i profitti illeciti del clan provenienti da droga ed estorsione. Verbali e verbali di pentiti sono finiti nei faldoni del processo di prevenzione, che poi si è completato con una attenta disamina reddituale e patrimoniale al fine di determinare la sperequazione che – per i giudici – sarebbe accertata. 

Il Tribunale, infine, ha disposto la confisca del 100% delle quote della QF Auto srl e di una Smart. Rigettato invece la misura di prevenzione di un fabbricato e di una mercedes. Inoltre è stata aggravata di un anno la sorveglianza speciale nei confronti di Nino Quaceci, genero del capomafia Alfio Santangelo. Tre invece gli anni di “sorveglianza speciale” applicati nei confronti di Salvatore Quaceci. 

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