Reset-Rap, mobilità bloccata| Orlando contro Norata - Live Sicilia

Reset-Rap, mobilità bloccata| Orlando contro Norata

Il sindaco bacchetta il presidente: "Grave assenza in consiglio"

PALERMO – Una bacchetta in piena regola, a mezzo stampa, che arriva come un fulmine a ciel sereno. Mentre questo pomeriggio in consiglio comunale era in corso un’infuocata seduta sulla Reset e sulla mancata mobilità orizzontale per 94 dipendenti, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, manda ai giornali una dichiarazione con cui punta il dito contro il presidente della Rap Giuseppe Norata, invitato alla seduta d’Aula ma non pervenuto.

“Ritengo un grave errore l’assenza del presidente della Rap in consiglio comunale oggi perché appare poco rispettosa del ruolo dello stesso consiglio, nonché dei rapporti fra l’azienda e l’amministrazione”, si legge nella nota diramata da Palazzo delle Aquile. Una nota che piomba come un macigno sul numero uno di un’azienda che da settimane annaspa per il caos rifiuti a Bellolampo. “Siamo ben consci delle difficoltà in corso per la Rap, per altro rispecchiate dalle difficoltà nell’espletamento di alcuni servizi, ma non per questo possiamo accettare comportamenti come quello di oggi – rincara la dose il primo cittadino – Il tema in discussione, quello della mobilità interaziendale fra Rap e Reset, non è secondario e la sua rapida soluzione porterà benefici ad entrambe, oltre che alla qualità dei servizi resi ai cittadini. L’Amministrazione è impegnata a sostenere in ogni modo la Reset e la Rap, i loro lavoratori e i servizi resi. Ci aspettiamo da Rap e da ogni azienda lo stesso spirito di collaborazione”.

Già, perché la vicenda della mobilità ormai si trascina da mesi: nonostante il parere pro veritate dell’Avvocatura comunale, la Rap non ha ancora avviato le procedure mandando su tutte le furie Orlando. Ma la situazione adesso ha subito un’improvvisa accelerazione per la decisione di Reset di avviare la cassa integrazione per quasi mille dipendenti: una scelta che ha provocato la levata di scudi dei sindacati e quindi dei partiti che hanno iniziato a bersagliare Norata. Un attacco “corale” che va da destra a sinistra, tutti uniti nel bersagliare il presidente della Rap con tanto di richieste di dimissioni.

Come ha spiegato oggi l’amministrazione unico della Reset, Antonio Perniciaro, la mobilità di 94 dipendenti consentirebbe alla Reset di risparmiare 2,5 milioni l’anno; una cifra a cui aggiungere il taglio di 400 mila euro subito sul diserbo sempre dalla Rap. A conti fatti, secondo Perniciaro, le scelte di Rap hanno influito per 2,9 milioni su Reset che ha una perdita di 3,4, il che rischia di erodere il capitale sociale e quindi di costringere a portare i libri in Tribunale.

Tanto che oggi anche l’assessore all’Ambiente, Sergio Marino, in consiglio ha puntato il dito contro l’azienda di piazzetta Cairoli. “Proprio oggi col sindaco abbiamo ribadito a Rap che la mobilità è uno degli strumenti necessari all’equilibrio dei conti, la procedura è pronta ma prendiamo atto che ci sono difficoltà che sembrerebbero dipendere dall’inquadramento dei nuovi lavoratori. Il profilo J è contenuto nel piano dei fabbisogni di Rap, di cui la giunta ha solo preso atto, il problema quindi deve risolverlo la società che invitiamo ad andare avanti senza remore”.

Per l’amministrazione, infatti, “la mobilità va fatta perché è fondamentale per i conti – ha continuato Marino – Il sindaco ha disposto di inserire in bilancio quattro milioni per Reset, ma ancora la manovra non è pronta. In modo sorprendente la mobilità non si è ancora attuata e questo è un danno anche per Rap: basta girare per la città per rendersi conto che va migliorato il servizio”.

“L’assenza in consiglio comunale del presidente della Rap, Giuseppe Norata, è l’ennesima conferma della sua inadeguatezza a ricoprire un ruolo così delicato per la vita dei palermitani – dice il segretario della Cisal Palermo Gianluca Colombino – La Rap negli ultimi anni ha visto calare il numero dei propri lavoratori di 500 unità e ad oggi fatica a garantire i servizi ma, pur potendo attingere subito al bacino Reset, continua a rimandare una mobilità voluta anche dal Comune di Palermo. Un atteggiamento inspiegabile e dannoso per la Rap, ma dalle inevitabili conseguenze negative su tutta la città. Il presidente dia seguito agli accordi sulla mobilità dei lavoratori Reset oppure si dimetta”.

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