Contro il Dpcm del governo insorgono i presidi e le categorie più interessate dalla stretta anti-covid. Il presidente dell’ Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, dice che imponendo quote sulla didattica distanza si lede il principio dell’autonomia scolastica. Mentre dice no allo stop a cinema e teatri il presidente dell’Agis, Carlo Fontana che scrive una lettera a Conte e al ministro Dario Franceschini precisando che “i luoghi di spettacolo si sono rivelati tra i più sicuri spazi di aggregazione sociale”. E protesta anche l’Unione dei teatri di Roma. Secondo la Cgia di Mestre saranno coinvolte anche 8.200 gelaterie e pasticcerie artigianali. Secondo la Sapar, l’organizzazione che rappresenta i gestori degli apparecchi per il gioco pubblico, il dpcm “taglia le gambe al settore”.
Nuovo Dpcm, chiusure e restrizioni: l’ira di tante categorie
Dai presidi ai lavoratori dello spettacolo, fino al settore della ristorazione: "Queste misure ci tagliano le gambe"
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