Si attende il decreto legge sugli indennizzi alle imprese colpite dal nuovo Dpcm anti Covid che ha imposto chiusure o orari dimezzati. Ci saranno, così viene annunciato, indennizzi a fondo perduto, stop al pagamento della seconda rata Imu, credito d’imposta sugli affitti e proroga della cassa integrazione.
In totale il Consiglio dei ministri dovrebbe mettere a disposizione 4 o 4,5 miliardi per gli indennizzi. Come ha anticipato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri gli aiuti riguarderanno 300-350 mila imprese.
L’obiettivo è erogare i primi indennizzi a fondo perduto forse entro l’11 novembre. Coloro che hanno già ottenuto i soldi con il decreto Rilancio del primo lockdown riceveranno i soldi sul conto corrente. Per tutti gli altri si spera di farcela entro fine anno. Ad occuparsene sarà l’Agenzia delle entrate.
Per gli indennizzi non ci saranno limiti di fatturato e riguarderà ristoranti, bar, pub gelaterie, pasticcerie, cinema, teatri, sale giochi, discoteche, palestre, piscine, centri benessere, impianti sciistici.
A quanto ammonterà l’indennizzo? L’importo, commisurato al fatturato, dovrebbe superiore a quello previsto dal decreto Rilancio. Si parte da un minimo di 2 mila euro per un bar obbligato a chiudere alle 18 e si sale per chi è stato costretto alla chiusura totale.