La foto del 'crollo' sul 118, la dottoressa: "Attenti, il Covid è tra noi"

La foto del ‘crollo’ sul 118, la dottoressa: “Il Covid è tra noi”

La foto che ha fatto il giro del web. Parla la dottoressa del 118: "Il Covid è nelle nostre case". La telefonata di Musumeci.
IL CORONAVIRUS A PALERMO
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PALERMO-Ho sessantadue anni e vorrei fare la pipì con regolarità”. Si sforza di scherzare un po’ la dottoressa Gaetana Alongi, ‘Tanina’ come tutti affettuosamente la chiamano, colonna del 118 a Palermo. Quella sulla pipì è una battuta, un sorriso sotto la pioggia della pandemia. La dottoressa, come i suoi colleghi, a inizio turno indossa l’attrezzatura anti-Covid. Devi andare in bagno? Se ne parla alla fine.

C’era lei ‘al comando’ dell’equipaggio, lì dove il soccorritore Ninni ha scattato la foto che ritrae un’infermiera quasi stramazzata sul volante per stanchezza. Erano a Villa Sofia e aspettavano che al paziente che avevano a bordo fosse somministrato il tampone. Un’attesa lunga otto ore, con malato e personale sanitario sull’ambulanza. Quella foto, dopo la notizia data da LiveSicilia.it, ha fatto il giro dei social, l’hanno vista tutti. E’ diventata il simbolo di qualcosa che non avremmo voluto mai affrontare.

“Il Covid è nelle nostre case”

“Sì, ho sessantadue anni, faccio il medico da tanto – dice la dottoressa Alongi – dopo la pubblicazione dell’articolo abbiamo ricevuto la telefonata del presidente Musumeci che ci ha incoraggiato e ci ha detto che si sta cercando di fare pure l’impossibile per bloccare la pandemia. E’ stata una telefonata importante. Ci interessa dare un unico messaggio: il Covid c’è, a Palermo come in Sicilia. Se entra in casa, tutta la famiglia si infetta. Spesso succede che i giovani siano asintomatici, ma i nonni rischiano, come i genitori, se stanno male. Dobbiamo assolutamente evitare che accada quello che è accaduto in Lombardia”.

‘A picciridda’ e le storie del 118

‘Tanina’ è un forziere di storie. LiveSicilia l”aveva già intervistata, qualche tempo fa, quando la pandemia era robaccia da film di fantascienza, una cosa inimmaginabile. E lei aveva raccontato, in presa diretta, il batticuore sull’ambulanza, con una storia a lieto fine: “Sentiamo la chiamata e partiamo. C’era questa signora che doveva partorire e aveva già dei dolori. La mettiamo sulla lettiga, pronti per il trasporto. Durante il viaggio, la bambina mi fa ciao ciao. L’ho tirata fuori. ‘E’ nata’ ha gridato l’autista che aveva sentito il vagito. Ed è stato bellissimo sentire alla radio gli auguri di tutti: ‘E’ nata, è nata. Viva a’ picciridda!‘. L’hanno chiamata Concetta e mai nome fu più azzeccato”. Una favola di appena ieri.

Il monito di Musumeci

Intanto, risuona forte il monito del presidente della Regione: “Anche in Sicilia dobbiamo prepararci al peggio. Servono sempre più posti letto per i positivi bisognosi di cure e sempre più posti di terapia intensiva per chi è in grave difficoltà”. Perché il Covid (purtroppo) c’è.


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