"Due reparti a rischio trasferimento per fare spazio ai positivi al Covid" - Live Sicilia

“Due reparti a rischio trasferimento per fare spazio ai positivi al Covid”

La protesta dei medici del sindacato Cimo sui rumors di trasferimento di Neurochirurgia del Civico e della pediatria del Cervello

PALERMO – “Ce lo dicono da un po’ di tempo, ma ieri al responsabile del reparto è stato comunicato che forse è questione di qualche giorno ma anche la nostra Neurochirurgia dell’Arnas Civico, che si trova nel padiglione 4, sarà trasferita in chirurgia vascolare nel padiglione 7”.

Lo dice all’ANSA Luisa Grippi, dirigente medico e segretario aziendale del sindacato Cimo. “Passeremo da 32 posti-letto a 13 e da due sale operatorie a una che potrà essere utilizzata in condivisione a giorni alterni – spiega Grippi – ci saranno inevitabili disagi perché al piano terra del padiglione dove siamo abbiamo anche la neuroradiologia interventistica fondamentale per il nostro reparto che ovviamente non potremo avere nel momento in cui saremo trasferiti”.

“Sappiamo che ci dobbiamo dare da fare e sbracciarci e siamo pronti, lo facciamo – afferma Grippi – ma qua siamo di fronte a una mancata programmazione, quello che era il piano sull’apertura dei reparti Covid, nei vari ospedali, è rimasto lettera morta. Mancano medici e infermieri e va detto che se facciamo posti Covid leviamo posti a pazienti affetti da altre patologie”.

Ma la caccia ai posti per pazienti Covid positivi continua. Da ieri si sussegue un tourbillon di voci che prevede il trasferimento della pediatria dell’ospedale ‘Cervello’ al quinto piano del padiglione geriatrico del presidio di ‘Villa Sofia’ e di conseguenza l’urologia andrebbe al quarto piano.

“Ci arrivano queste notizie – dice Pucci Bonsignore, radiologo e segretario aziendale del sindacato Cimo a Villa Sofia – in questo modo si dovrebbero recuperare una ventina di posti al ‘Cervello’, purtroppo, però, manca il personale sanitario, medici e infermieri, e la soluzione non possono essere i contratti co.co.co.”.

Ma Bonsignore punta il dito anche sui tamponi rapidi: “Non sempre risultano efficaci, ci dicono che l’attendibilità è all’80 per cento, ma i falsi negativi sono numerosi, riteniamo che l’attendibilità sia del 50 per cento e tante volte facendo il tampone molecolare riscontriamo la positività. Questo ci crea non pochi problemi perché bisogna stare molto attenti ed evitare che pazienti positivi possano circolare all’interno dei reparti”. (ANSA).


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