Musumeci e il virus della demagogia - Live Sicilia

Musumeci e il virus della demagogia

Sembra che il nemico non sia il virus ma il governo Conte.
SEMAFORO RUSSO
di
4 min di lettura

Si metta il cuore in pace il presidente Nello Musumeci, ne parli con giuristi seri, imparziali, non si lasci toccare ancora una volta, vedi l’ordinanza spot sulla chiusura dei centri accoglienza migranti finita nel cestino, da un altro tipo di “virus” infestante i Palazzi della politica: il virus della demagogia.

Nessuna ordinanza o legge regionale concepita per derogare al DPCM del 24 ottobre potrebbe superare indenne il vaglio di legittimità, amministrativa nel primo caso, costituzionale nel secondo. La competenza in materia di contrasto a una pandemia planetaria, formalmente dichiarata dagli organismi internazionali, in costanza di emergenza sanitaria, formalmente dichiarata dal Consiglio dei Ministri ai sensi della legge n. 225/92 di istituzione del Servizio nazionale di Protezione Civile, è esclusivamente dello Stato. Presidenti di Regione, comprese quelle a Statuto speciale e le Province autonome, agiscono nello specifico come una sorta di “longa manus” degli organi statali. Sì a misure maggiormente restrittive, no all’allargamento delle maglie, sennò è il caos (specialmente negli ospedali). Non serve richiamare quanto accaduto in Trentino e nella Provincia autonoma di Bolzano, i provvedimenti in deroga assunti da quegli Enti per consentire chiusure di bar e ristoranti in orari diversi da quelli stabiliti nel DPCM, posticipati rispetto al resto d’Italia, appaiono illegittimi. Creano diseguaglianza, disparità di trattamento, violazione delle norme sulla libera e leale concorrenza (sarebbero danneggiati bar e ristoranti dei comuni lombardi e veneti a pochi chilometri di distanza), rischio di propagazione del coronavirus nei territori che applicano le prescrizioni del DPCM, rendendo vani gli sforzi per la riduzione degli spostamenti e dei contatti e, quindi, dei contagi nell’intero Paese.

Ma, al di là dei profili giuridici di palmare evidenza ma ignoti a Musumeci, vorrei richiamare l’attenzione su un altro aspetto. Sembra che il nemico da combattere non sia un virus sconosciuto e altamente contagioso di cui tuttora si sa troppo poco per sconfiggerlo definitivamente, no, il nemico è il Governo Conte. Lo si accusa di ogni male possibile. Come se altrove, in Germania, in Francia, in Spagna, negli Usa o in Brasile se la stiano passando meglio. Non serve che il Governo abbia rassicurato coloro che dall’ultimo DPCM avranno dei danni economici. Saranno indennizzati e in fretta, con modalità veloci, in base al decreto legge “Ristori”, ma non è bastato a frenare proteste e cortei (al netto delle violenze dovute a infiltrazioni criminali, di frange anarchiche, dell’estremismo di destra, dei centri sociali), forse perché è un buon momento per alzare la posta. No, il nemico non è il Covid-19, il nemico è il Governo Conte, senza contare le scelte irresponsabili di alcuni governatori pronti a ostacolare Roma a fini elettorali, fomentando negazionisti e incoraggiando comportamenti scellerati riaprendo nel periodo estivo le discoteche ed eliminando le quote di passeggeri ammesse sui mezzi pubblici. Irrompe pure Renzi, scheggia impazzita permanente, cui piace giocare contemporaneamente (e pericolosamente) con la casacca della maggioranza e dell’opposizione e il quadro è completo. Sorvoliamo sulle opposizioni, a proposito, che preferiscono lucrare sul giustificato malessere della gente infischiandosene degli appelli del Capo dello Stato alla collaborazione pur nella distinzione dei ruoli. Per rispondere a chi accusa il Governo di non aver fatto nulla per impedire la nuova ondata dei contagi, le regole c’erano, non sono state sospese. Valevano sempre le raccomandazioni, evitare gli assembramenti, attuare il distanziamento, indossare la mascherina ove fosse complicato il distanziamento. Abbiamo visto cos’è successo sulle spiagge, nelle strade della movida, nelle allegre  feste private. Il Governo aveva stanziato delle somme a favore delle regioni per incrementare i mezzi di trasporto pubblico, cosa è stato fatto? Ha elargito miliardi per supportare le categorie danneggiate e anche per implementare la Sanità nelle regioni raddoppiando i posti di terapia intensiva e sub-intensiva. In un Paese in cui la Sanità e la Scuola sono state abbondantemente “tagliate’ nel corso degli ultimi due decenni. Non c’è, però, sistema sanitario efficiente se le regioni non funzionano e, al contempo, se non si inverte la curva dei contagi. Facile scagliarsi sul Governo Conte. Un Governo che non ha il tempo di rimediare agli sfaceli compiuti dai precedenti, di qualsiasi colore politico, perché deve intervenire in emergenza con errori, purtroppo immancabili, e tutte le criticità del caso dovute all’eccezionalità dei numeri (i ritardi per la Cassa integrazione ne sono un esempio) e a una burocrazia lenta, vecchia, ormai inadeguata. Affollata la sezione degli improvvisati esperti che mai hanno visto un libro di medicina, eppure discettano su tracciamenti mancati, sui sintomatici, gli asintomatici, dimenticando che esiste un Comitato tecnico scientifico, un Istituto Superiore della Sanità, soggetti qualificati sulle cui indicazioni poggiano le scelte governative. Dittatura sanitaria? In Cina ti bloccano fisicamente in casa per impedirti di uscire. Cinema e teatri chiusi? Ristoranti sbarrati dalle 18? Terribile, è vero, ma bisogna limitare al massimo spostamenti e contatti. I luoghi non a rischio fino a ieri potrebbero diventarlo adesso. Si tratta di un solo mese per scongiurare provvedimenti dolorosi a dicembre, a Natale. Come si fa a non capire? Non è nemmeno detto che si riesca a evitare un nuovo lockdown generale.

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