Covid, pronto soccorso affollati. Il primario: "Dimissioni anticipate"

“Pressione sui pronto soccorso: anticipiamo le dimissioni”

Continuano le criticità per le aree d'emergenza. Il dottore Geraci: "La pressione sul territorio è sempre più forte".
LA PANDEMIA A PALERMO
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PALERMO-. Non sono dimissioni ‘forzate’, ma ‘anticipate’. Cosa significa? Che in qualche pronto soccorso palermitano – quando si pensa che non ci siano rischi, per quei pazienti affetti dall’infezione da coronavirus, che magari presentano qualche problema respiratorio in via di risoluzione – si preferisce dimettere piuttosto che tenere in osservazione, come sarebbe, verosimilmente, accaduto in passato. Siccome il passaggio ai reparti non è mai facilissimo, visto il sovraffollamento che è un disagio tipico e che lo è diventato ancora di più, in epoca di pandemia, il pronto soccorso manda a casa i casi meno gravi; cioè quelli che, fino a qualche tempo fa, avrebbe destinato all’area di ‘Osservazione Breve’. Questo almeno era il quadro fino a ieri sera e non ci sono segnali di cambiamento nelle prossime ore. La seconda ondata c’è anche in Sicilia e gli ospedali, con le risorse a disposizione, si adattano.

Civico, parla il primario

“Oggi (ieri, ndr), come succede spesso, è stato finora un giorno molto pesante – dice il dottore Massimo Geraci, responsabile dell’area d’emergenza dell’ospedale Civico -. Probabilmente i criteri di dimissibilità meriterebbero una applicazione più omogenea da parte di tutti i medici impegnati nell’emergenza Covid, come avviene ormai costantemente in prima linea, in considerazione dell’esperienza maturata sulla evoluzione della malattia nei pronto soccorso dove sempre più forte è la pressione che proviene dal territorio. Non parliamo di dimissioni forzate, ma anticipate in sicurezza, con la garanzia di una certa presa in carico proprio sul territorio”. Nel pomeriggio inoltrato di ieri, mentre il dottore Geraci trovava qualche secondo per rispondere al telefono, gli indici di sovraffollamento erano alti un po’ ovunque. E tali sono rimasti. Al Civico, un’oscillazione fra trentacinque e quaranta pazienti, tutti positivi al Coronavirus.

Il bollettino in Sicilia

Ecco il bollettino di mercoledì. Sono 708 i nuovi positivi al Covid 19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore. Con i nuovi casi salgono così a 12.188 gli attuali positivi. Di questi 898 sono i ricoverati: 787 in regime ordinario e 111 in terapia intensiva con un incremento di otto ricoveri. Dieci, invece, i nuovi decessi che portano il totale a 459. I guariti 244. I tamponi effettuati sono 7499. Su fronte della distribuzione territoriale Palermo ha 228 positivi in più, Catania 173, Messina 24, Trapani 53, Ragusa 99, Siracusa 42, Agrigento 80, Caltanissetta 9.

Intanto la politica…

Poteva mancare la chiosa della polemica politica? Ha dichiarato il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia: “Ho trasmesso la richiesta di impugnativa per i provvedimenti adottati della Provincia Autonoma di Trento. Il medesimo provvedimento sarà attivato per tutte le Regioni e le Province Autonome che decideranno di aggirare le disposizioni del dpcm. È in corso di valutazione l’ordinanza della Provincia Autonoma di Bolzano. Duole constatare, per alcune dichiarazioni pubbliche, la non completa consapevolezza della situazione sanitaria in Italia e duole ancor di più che non siano tenuti in dovuto conto i dati uniformi di rischio. Non fa eccezione la Regione Autonoma Siciliana che ha anticipato attraverso il Presidente Musumeci, l’ipotesi di un ddl che, se dovesse essere approvato, sarà immediatamente impugnato dal Governo”. Un avvertimento, dunque, alla Regione che aveva in mente una deroga al Dpcm su ristoranti, bar e teatri. Si profila un nuovo braccio di ferro.


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