Covid, l'atroce morte di Antonina: inchiesta della Procura, 3 indagati

Covid, l’atroce morte di Antonina: inchiesta della Procura, 3 indagati

L'ipotesi è omicidio colposo. Tre nomi sul registro degli indagati, ma è una fase preliminare. I particolari.

CATANIA – La Procura vuole vederci chiaro sulla morte di Antonina Zappalà, avvenuta su una lettiga, dopo due giorni dai primi sintomi e un tampone positivo al coronavirus effettuato circa un ora prima del decesso.

L’ipotesi è di omicidio colposo, ci sono 3 indagati, ecco i particolari.

Le indagini

Siamo in una fase iniziale delle verifiche della magistratura, dopo la presentazione di un esposto da parte dei familiari della signora Antonina Zappalà di Mascalucia, 73 anni, la cui morte ha molte zone d’ombra. Al momento sono tre i sanitari iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo. In questa fase di verifiche preliminari, l’iscrizione come indagato avviene anche a tutela della persona che si ipotizza essere colpevole, per questo non diffondiamo i nominativi.

A condurre le indagini è il pubblico ministero Angelo Brugaletta, che nel passato si è occupato di importanti casi del mondo della sanità.

“Atti irripetibili”

Il Pm Brugaletta ha notificato agli indagati e ai familiari della signora Antonina, un avviso di “compimento di accertamenti tecnici non ripetibili”. Lo scopo della Procura è eseguire tutte le verifiche “per la determinazione delle cause, mezzi, epoca dell’evento per cui si procede”.

In giornata avverrà la nomina dei consulenti tecnici per eseguire accertamenti sul corpo della signora Antonina.

Due giorni di sofferenze

Dai sintomi al decesso sono trascorsi due giorni, come ha raccontato LiveSicilia. Il primo giorno si è concluso nell’ospedale Cannizzaro con una diagnosi finale di “attacchi di panico” e la dismissione della 73enne che lamentava cefalea e mancanza di forze. Rientrata nella propria casa, Antonina trascorre una notte infernale. L’indomani continuano i dolori, è il 17 ottobre, i familiari contattano il 118, la prima ambulanza arriva senza medico a bordo, ne serve una seconda. Passano altri 45 minuti. Dopo l’arrivo in ospedale vengono eseguiti alcuni controlli, le sue condizioni peggiorano. Poi il tampone positivo al coronavirus, ma un’ora dopo muore.

Due ipotesi

La morte di Antonina è stata cagionata dalla mancata applicazione delle procedure previste per coloro che lamentano sintomi riconducibili al Covid? Oppure da sofferenze cardiache pregresse? La magistratura verificherà l’esistenza del nesso di causalità tra le patologie della signora, il covid e il decesso, ma soprattutto se i sanitari hanno applicato le corrette pratiche mediche che avrebbero potuto scongiurare l’evento. C’è anche l’interrogativo sul perché, nel corso di due giorni, durante l’accettazione, non sia stato effettuato il tampone.

Un caso delicato

In questa fase preliminare non bisogna giungere a conclusioni affrettate. È un caso delicato e c’è in ballo il dolore di una famiglia da sempre molto unita. I familiari non si danno pace, per quella scomparsa che, forse, poteva essere evitata. Si sono affidati a tre legali di fiducia, Emanuele Gullo, Francesca Carraba e Carmela Allegra: “Abbiamo – dicono – piena fiducia nella magistratura e ci auguriamo che facciano chiarezza sulle cause del decesso”. L’azienda ospedaliera Cannizzaro si è detta vicina alla famiglia, e ha diffuso una ricostruzione dei fatti (LEGGI).

Adesso, la parola passa agli inquirenti.

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