Ricevono i buoni spesa, ma le richieste erano false: denunciate 31 persone - Live Sicilia

Ricevono i buoni spesa, ma le richieste erano false: denunciate 31 persone

I finanzieri di Corleone hanno accertato che percepivano già altri sussidi. Erogati già 12 mila euro che dovranno essere recuperati
NEL PALERMITANO
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CORLEONE (PALERMO) – Avevano dichiarato di trovarsi in una situazione di difficoltà e di non ricevere altri sussidi, ma era tutto falso. Ad accertare le irregolarità nelle istanze per ottenere i buoni spesa dal Comune di Corleone, sono stati i finanzieri, nell’ambito dei controlli di polizia economica e finanziaria. Nel dettaglio, sono state trentuno le persone che avrebbero compilato le richieste non veritiere.

In particolare, sostenendo di trovarsi nelle condizioni previste ed elencate nell’avviso pubblico, così come ila guardia di finanza ha accertato tramite quanto dichiarato sul modello di autocertificazione e sulle relative dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà. “In realtà – spiegano le fiamme gialle – i controlli incentrati sui dati autocertificati richieste di erogazione di buoni spesa/voucher, hanno evidenziato che i nuclei familiari percepivano altre forme di sostegno economico. Di conseguenza, sulla scorta delle informazioni acquisite, le autocertificazioni presentate sono risultate prive dei requisiti previsti nell’avviso di pubblico bando”.

Le 31 persone individuate sono state segnalate per la decadenza dall’ammissione ai benefici richiesti e denunciate alla competente Procura della Repubblica per indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato e falso in atto pubblico. Ma non finisce qui, perché ora bisognerà recuperare le somme erogate: si tratta di circa 12 mila euro in totale. Ammontano a 36 mila euro, invece, le sanzioni scattate in seguito alle operazioni di accertamento.

“L’attività di servizio – sottolinea la guardia di finanza – conferma il ruolo di polizia economico-finanziaria affidato al Corpo della Guardia di Finanza, a contrasto delle condotte tenute da coloro i quali, accedendo indebitamente a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato, sottraggono importanti risorse economiche destinate a favore di persone e famiglie che si trovano effettivamente in condizioni di disagio.


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