Caro negazionista, il Covid è anche la tua guerra...

Caro negazionista, il Covid è anche la tua guerra

Lettera a chi ancora si ostina a non credere a quello che è, purtroppo, chiarissimo.

Non pochi conoscono, ormai, qualcuno che è positivo al Covid. C’è chi conosce qualcuno che sta male e che, purtroppo, muore, nel diffondersi di patologie e dolori. La pandemia ha oltrepassato definitivamente il varco della vita privata, da cronaca è diventata biografia. Pure coloro che non sono stati sfiorati personalmente hanno una consapevolezza più forte del problema. Perché è impossibile negarlo.
Eppure, i cosidetti negazionisti esistono. E c’è chi pensa (e magari sostiene) che la pandemia sia una bufala, amplificata da variabili convitati di pietra. E ci sono quelli che, nonostante prove, purtroppo, schiaccianti, si ostinano a tornare sulla riproposizione di tesi complottistiche o che riducono semplicisticamente la portata dell’esperienza tragica che ci sta toccando.
Forse è un riflesso psicologico difensivo, oppure sarà il dna del complottismo che ha superato gli argini del buonsenso, sminuendo perfino il valore della realtà. Accade, probabilmente, perché si vive un tempo reso difficile dai suoi pesi in cui il ‘vero’ è una nozione consacrata all’emotività, non più all’oggettività dei fatti.

I fatti sono i numeri che ovunque – e come potrebbero essere diversi in Italia e in Sicilia? – hanno una consistenza allarmante. I fatti sono le testimonianze dei medici che indicano un sistema sanitario che boccheggia. Ed è un fatto anche la rissosità della politica che non riesce a darsi un obiettivo comune, come l’incapacità degli esperti di fornire un racconto non frammentato.

Ci sono molte cose concrete di cui discutere: come affrontare al meglio, o al meno peggio, l’emergenza sanitaria, come stemperare la crisi economica – perché non si può accettare che l’effetto collaterale della risposta dello Stato rappresenti la rovina materiale per le persone che lavorano e che producono – come aiutare la scuola: come, insomma, attraversare insieme questo frangente terribile. Chiunque ha il diritto di partecipare al dibattito e di portare le sue esperienze, i suoi pensieri, le sue emozioni. Chiunque ha diritto di cittadinanza, tra speranze e angoscia. Tutti, nessuno escluso. Ed è necessaria la costruzione di una reciproca solidarietà: dobbiamo restare uniti.
Caro negazionista, sarebbe dunque il caso che cominciassi a prendere coscienza del mostro che ci tocca affrontare. Nessuna negazione sarà mai più forte della verità. Il Covid esiste e fa male, questa guerra è la guerra di tutti: anche la tua.


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