Feste senza mascherine: le foto prima del maxi focolaio

Feste senza mascherine: le foto prima del maxi focolaio

Le immagini raccontano gli ultimi giorni prima che esplodesse il focolaio alla residenza per anziani di Mirabella Imbaccari
CORONAVIRUS, CATANIA
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MIRABELLA IMBACCARI (CT) – Sorrisi, brindisi e festeggiamenti dentro le casa di riposo, rigorosamente senza mascherine. Le foto raccontano gli ultimi giorni prima che esplodesse il focolaio alla residenza per anziani Maria santissima delle Grazie. In totale si contano 85 positivi e 3 decessi a Mirabella Imbaccari.

Il trasferimento

I 40 anziani della casa di riposo di Mirabella Imbaccari, in provincia di Catania, sono stati tutti ospedalizzati. La decisione è stata presa dal commissario ad acta dell’Asp3 di Catania per l’emergenza Coronavirus, il dott. Pino Liberti.
In una città che sembra disabitata, i contagi sono saliti a 85 ed in poco meno di due giorni si contano già tre vittime. Nella struttura sino a fine ottobre, gli ospiti, festeggiavano compleanni e svolgevano attività di animazione tutti insieme in un unico salone. Adesso si trovano ricoverati negli ospedali di più provincie. I familiari hanno difficoltà ad avere loro notizie.

La festa prima del contagio

Ci sono alcune foto, le ultime tutti insieme, che li ritraggono a fine ottobre durante una festa di compleanno e delle altre intenti a colorare delle zucche in occasione della ricorrenza di Halloween, sono insieme attorno ad un tavolo. Per gli ospiti della casa di riposo Maria Santissima delle Grazie, sembra un normale giorno di attività di animazione trascorso lontano dalla funesta presenza del Covid nella loro città. Tutti sereni e divertiti qualche giorno prima che, qualcuno, iniziasse a lamentare gli ormai noti segni del contagio. Il virus che non ha mai smesso di circolare, in questa struttura è entrato dalla porta principale, il resto lo ha fatto quel che è stato sottratto alla prudenza ed alla sorveglianza delle norme di sicurezza. 
Nelle foto gli anziani non indossano mascherine, il distanziamento attorno quel tavolo è inesistente. C’è anche un assistente in una delle foto. Ha solo una mascherina chirurgica dei guanti neppure l’ombra. Potrebbe farsi strada, così come accaduto con Caltagirone, l’apertura di un fascicolo di inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Caltagirone.

La doppia solitudine degli anziani


Nella città dell’arte del tombolo, degli altari di San Giuseppe, il virus colpisce e falcidia la base di una comunità dove la terza età è maggioranza assoluta.
Qui sono molti gli anziani che sono rimasti soli, i figli sono emigrati, molti all’estero, anche da decenni. Loro, con pervicacia, non hanno voluto lasciare la propria terra, saldi nelle loro abitudini e decisi a continuare ad abitare lì dove sono nati e cresciuti. 
Oggi Mirabella Imbaccari è un paese più silenzioso del solito. Mute le strade principali sono attraversate dalle sole auto che, leste si dirigono verso l’uscita della città. Unico luogo dove si incontra qualcuno è innanzi una farmacia in centro. Nei bar i caffè si consumano con la velocità di chi trangugia un’ amara medicina. Non c’è più la nota calma di un piccolo comune, il silenzio è di apprensione e paura, qualche settimana fa il Covid c’era solo in televisione.

Il serpentone di ambulanze


La carovana delle ambulanze che in tutta fretta ha svuotato la casa di riposo divenuta un focolaio Covid, in città ha seminato il silenzio, la paura e l’angoscia. 

In poche ore i 40 ospiti della struttura sono stati ospedalizzati, tutti i dipendenti e i familiari sono stati posti in quarantena e oggi, in una città che stenta a credere a quanto accaduto il numero dei contagiati sale a 85 su 5000 abitanti.
Raggiungiamo il sindaco Giovanni Ferro, in via della Regione Siciliana dove ha creato un avamposto operativo per l’emergenza. Attorno un tavolo lo attende  il comandante della Polizia Municipale, i Carabinieri, i medici dell’Usca e quelli di base. Non ha alcuna buona notizia, il dato della mattina porta a tre il numero dei morti a causa della pandemia in meno di 48 ore. Cerca di fare i conti con i numeri che, il giorno del trasferimento ha chiesto il numero di telefono degli autisti delle ambulanze per poterli contattare una volta giunti negli Ospedali.

Lui è il ponte per le comunicazioni anche per alcuni parenti degli anziani che si trovano all’estero e che non sanno come avere notizie dei propri cari.

I tamponi, in quell’area di protezione civile riprenderanno domani, devono arrivarne di nuovi, in città, quelli messi a disposizione dall’Asp3 sono già terminati.

La solidarietà sui social e dalla politica


Si sono moltiplicati su Facebook i messaggi di solidarietà alla piccola comunità di Mirabella. Si affidano ai social anche i primi cittadini di alcuni piccoli comuni limitrofi, colpiti anch’essi dal Covid ma fortunatamente con numeri decisamente minori. In una nota stampa parlano di situazione di assoluta emergenza i deputati  del M5S Eugenio Saitta e Jose Marano: “Siamo vicini alla comunità, ai pazienti e ai sanitari che stanno fronteggiando una situazione di assoluta emergenza. Le immagini giunte, con tante ambulanze in fila, richiamano alla memoria tristi ricordi…dobbiamo come istituzioni tutelare la salute dei nostri concittadini”. Su quanto sta accadendo a Mirabella Imbaccari, interviene l’assessore regionale Marco Falcone: “Siamo in contatto con i cittadini e l’amministrazione, esprimiamo profonda vicinanza ai pazienti. Al momento il quadro sembra essere di focolai che restano circoscritti. Riteniamo, e ne abbiamo già discusso con il sindaco, che il lockdown totale sia ancora evitabile e che si possano valutare delle restrizioni selettive”.

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