"Il mio lavoro all'Orchestra sinfonica siciliana" - Live Sicilia

“Il mio lavoro all’Orchestra sinfonica siciliana”

La nota dell'ex sovrintendente Ester Bonafede

Dopo la sentenza del Tribunale civile sulle vicende della Fondazione Orchestra sinfonica siciliana riceviamo e pubblichiamo la nota dell’ex sovrintende Ester Bonafede.

“La recente sentenza del Tribunale di Palermo Terza Sezione Civile, resa dal Giudice Monocratico Dott. Andrea Compagno, a mio parere, ristabilisce giustizia su alcuni aspetti salienti della vicenda generata dalla allora Governance della Foss, che ha ritenuto di agire (con mandato all’Avv. Andrea dell’Aira limitatamente alla costituzione della stessa Fondazione ) in opposizione al decreto ingiuntivo emesso su mia richiesta per il pagamento di due fatture per prestazioni da me effettuate nella qualita’ di sovrintendente protempore della Foss.
Tutto nasce dall’abitudine che io avevo perpetuato negli anni di sovrintendenza della FOSS, di pagare le mie prestazioni per ultima, dopo avere onorato stipendi, oneri riflessi, accantonamenti TFR, debiti di rateazione da me ereditati ed oggetto di concordato con la Serit, pagamenti fornitori, utenze, etc.
Avrei potuto pagarmi prima di essermi dimessa ed oggi non parleremmo di quanto sto per scrivere; eppure penso che le seguenti riflessioni valgano un attimo della vostra attenzione.
All’atto di insediamento come sovrindentente della Foss nel lontano Ottobre 2007, ho ereditato una situazione debitoria consacrata dalla notifica di un avviso dell’agenzia di riscossione Serit per euro 10.433.745,00 per debiti verso l’Agenzia delle Entrate, Enpals, INPS e Inail non versati negli anni di gestione precedenti al mio insediamento.
Di questo debito durante la mia sovrintendenza, è stata pagata la somma di euro 7.054.188,00 dell’intero ammontare e contestualmente dal contributo annuale versato alla FOSS dalla Regione Siciliana, venivano pagate in modo corrente tutte le ritenute obbligatorie ed accantonato il TFR dipendenti, con ottenimento per la prima volta nella storia della fondazione del Durc positivo per ogni anno di gestione finanziaria. Questa regolarita’ ed il conseguente pareggio di bilancio per tre esercizi consecutivi ,ci hanno consentito nel 2012, attraverso una specifica norma regionale introdotta per la FOSS, la trasformazione dei contratti a tempo determinato ottenendo , unici in Italia in quel momento, la stabilizzazione dei 31 musicisti precari decennali. L’aumento del pubblico pagante, l’apertura al mondo dei giovani attraverso il progetto POGAS interamente finanziato dal Dipartimento della Gioventu’ ed il progetto destinato all’infanzia “Musica in Gioco”, che ha portato migliaia di bambini in teatro a gioire delle opere teatrali (frutto della collaborazione virtuosa con il Conservatorio di Musica di Palermo e l’Accademia di Belle Arti) ed inoltre l’istituzione del Coro di voci bianche insieme ad altre importanti iniziative culturali tra cui i concerti del Maestro Ennio Morricone ,che ha diretto gratuitamente l’orchestra sinfonica siciliana, definendola una delle migliori in Europa, sono la dimostrazione della possibilita’ di intervenire amministrativamente, correggendo le disfunzioni degli enti culturali denominati fondazioni lirico sinfoniche.
Il CdA ed il Collegio dei Revisori ben conoscevano essendo stati partecipi della decisione assunta di ripristinare il “Gran Caffe Politeama“ nella sede originaria, al fine di aggiungere all’offerta artistica della Foss ,un ulteriore progetto di natura culturale ed economica, essendo la sala degli specchi del teatro idonea ad ospitare il Caffe cosi’ come in origine accadeva ed era stato concepito dall’architetto Damiani Almeyda, del quale avevamo recuperato (attraverso la partecipazione del nipote) i disegni originali dell’arredo dello stesso “Gran Caffe Politeama”. I mobili erano stati acquistati dalla Foss anche per questo scopo, ed inoltre per custodire la copiosa raccolta di libri, dischi e l’emeroteca storica contenuta nei locali sotto la cosidetta “Cavallerizza”, la quale è stata oggetto di numerosi allagamenti in passato.
La Fondazione non possedeva neanche un tavolo per le conferenze e per le attivita’ collaterali realizzate nella sala rossa del teatro. Il CdA ed il Collegio dei Revisori sono stati ampiamente informati, ed inoltre le cifre connesse agli acquisti di questi beni immobili inserite al patrimonio della fondazione sono state approvate in sede di Bilancio Preventivo e di Bilancio Consuntivo dell’anno in questione e le connesse relazioni di accompagnamento dei Revisori sono state sempre favorevoli.
Eppure questa controversia tra me e la FOSS è stata il pretesto con il quale rendere inefficace la delibera di mia nomina a sovrintendente del giugno 2019, oggetto di revoca su iniziativa dell’allora Presidente Avvocato Santoro, nella sostenuta tesi della mia presunta incompatibilità e dell’assenza della richiesta documentazione provante l’estinzione dei procedimenti giudiziari tra me e la FOSS, da parte del Tribunale di Palermo.
Come avrei potuto, essendo peraltro la fondazione al corrente del giudizio in corso per il quale senza l’autorizzazione del CdA protempore, era stata proposta domanda riconvenzionale , presentare un documento che prescindeva anche dalla mia volontà e eventualmente rinunciare al credito vantato che oggi la sentenza riconosce comunque dovuto per le prestazioni effettuate?
Come dichiara in conferenza stampa il Presidente Santoro, io “non avrei potuto in alcun modo rimuovere l’ostacolo posto (consapevolmente) dalla delibera di nomina al perfezionamento della stessa nomina con la firma del contratto” rivelando sicuramente un’atteggiamento ostile alla mia persona nominata attraverso un procedimento di selezione curricolare a seguito della manifestazione di interesse della FOSS.
Ho ritenuto giusto oggi scrivere, avendo mantenuto sempre un profilo istituzionale di rispetto verso l’Ente che con grande dedizione ho rappresentato in sette anni, non avendo mai prodotto offesa anche quando ne ricorrevano le occasioni e le motivazioni, ricordando sempre ,come scriveva Max Weber nel saggio ”La Politica come vocazione”, che “la politica è il perseguimento del potere allo scopo di realizzare giusti fini”.
Amministrare in questo tempo è particolarmente complesso; i cittadini ci chiedono soluzioni e risultati immediati, l’economia è sottomessa, la societa’ è disorientata dalle vicende attuali, che coinvolgono ormai non solo il nostro paese ma il mondo intero.
La cultura e la musica possono contribuire a nutrire le speranze della collettività, e diventano occasione di comunione e non di divisione , di crescita e non di distruzione.
I recenti fatti potrebbero testimoniare disvalori piuttosto che valori attribuibili a questa Fondazione; io credo nella Maieutica, arte antica di estrarre il meglio da ciascuno di noi anche attraverso l’esempio
Sono sicura che guardando oltre il comportamento di singoli si riuscirà ancora una volta a ristabilire la verita’ ed a distinguere le differenti responsabilita’ tenendo sempre a mente il bene delle istituzioni come obiettivo finale delle nostre azioni.

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