La denuncia: "Tempi di attesa infiniti per i tamponi" - Live Sicilia

La denuncia: “Tempi di attesa infiniti per i tamponi”

Ecco cosa sta accadendo.
L'APPELLO DELLA FIALS
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“Bisogna immediatamente tappare le falle ed agire per salvare la situazione. Aumento del personale, organizzazione, ottimizzazione e corretto utilizzo di tutte le unità disponibili, rispetto e semplificazione delle procedure, comunicazione chiara ed efficace con i cittadini e con l’utenza, queste sono le parole chiave da utilizzare”. È l’appello lanciato da Agata Consoli, segretario provinciale della Fials Confsal di Catania, in una nota inviata ai vertici dell’Asp e al Commissario straordinario per l’emergenza da Covid-19 dell’azienda sanitaria etnea.

Il quadro della situazione

 La Fials, nel dare il suo contributo, evidenzia alcune criticità legate a una mancata organizzazione della struttura nel tempo intercorso tra le due ondate di contagi. “Non è stato assunto personale tempestivamente” evidenzia il sindacato, che aggiunge: “Si procede con una campagna di screening regionale di cui non si conoscono le modalità di attuazione ed a chi sia rivolta, contemporaneamente non c’è nessuna possibilità di effettuare test alla popolazione che ne fa richiesta, che deve rivolgersi alle strutture private, atteso che vengono effettuati test solo ai sintomatici ed ai loro contatti diretti. Ci sono tempi di attesa infiniti per avere l’esito del tampone. Al riguardo nel modulo che viene fatto compilare viene indicata una sua comunicazione entro 48 ore, ma detto termine non viene mai rispettato. Nemmeno il tentativo di contattare l’Asp alle sei linee dedicate sortisce effetto, poiché nessuno vi risponde”.

Le carenze

E ancora, la Fials segnala il mancato utilizzo dei medici di medicina generale, che dovrebbero attivarsi per assistere i cittadini facendo da tramite evitando di mandare in tilt il sistema.Secondo la Fials “anche le Usca, le unità speciali per il contrasto al Covid, hanno criticità: “Non è palese il funzionamento, per quali compiti vengono attivate e da chi, e i cittadini che non lo sanno vagano sul territorio chiamando numeri a caso e se sono fortunati trovano qualcuno che tenta di dare risposte avendo difficoltà a reperirle l’ufficio stesso”. La Fials chiede quindi di “definire il ruolo quale sia il ruolo del dipartimento di Prevenzione dell’Asp e soprattutto quale rete abbia creato con il team del commissario Covid , anche al fine del coordinamento del personale e della distribuzione dei compiti”. Per Agata Consoli “i lavoratori e l’utenza hanno raggiunto i limiti della sopportazione. L’utenza è esasperata a tal punto da prendere d’assalto la sede degli uffici amministrativi non avendo alcun riscontro dall’Azienda e non riuscendo a mettersi in contatto con la stessa telefonicamente”.

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