CATANIA – L’emergenza Covid ha spostato molti processi nelle aule bunker di Bicocca. Questa mattina è cominciata l’udienza preliminare del processo frutto dell’inchiesta Mazzetta Sicula che la scorsa primavera ha scoperchiato gli affari illeciti che si annidavano sotto i rifiuti della discarica gestita dalla famiglia Leonardi. Un’indagine, quella compiuta dalla Guardia di Finanza, che ha portato al sequestro dell’impianto di contrada Grotte San Giorgio. Senza dimenticare il ritrovamento di un milione di euro, che era stato seppellito tra le vasche di spazzatura.
Oggi sono state affrontate le questioni preliminari e sono state avanzate al gup Andrea Filippo Castronuovo le costituzioni di parte civile da parte del comune di Lentini (rappresentata dall’avvocato Tommaso Tamburino), del comune di Carlentini, dell’Arpa Sicilia, del Libero Consorzio di Siracusa, di Legambiente e le associazioni Rangers d’Italia, Nogra ed Eps Italia (assistite dall’avvocato Ivan Maravigna).
Il gup ha aggiornato l’udienza al prossimo 7 dicembre, data in cui scioglierà la riserva sulle richieste di costituzione di parte civile.
La richiesta di rinvio a giudizio è stata avanzata dal pm Marco Bisogni nei confronti di Filadelfo Amarindo (collaboratore di giustizia), gli imprenditori Francesco Guercio e Nicola Guercio, i fratelli Antonino Leonardi e Salvatore Leonari, il funzionario dell’Arpa Vincenzo Liuzzo, il consulente Giovanni Orazio Messina, il dipendente di Sicula Marco Morabito, il responsabile dell’impianto di compostaggio Pietro Francesco Nicotra, il “tuttofare” Giancarlo Panarello, il funzionario del Libero Consorzio di Sirucusa Salvatore Pecora, il responsabile dell’impianto di trattamento Francesco Zappalà. Coinvolte nel processo le società Sicula Trasporti, Sicula Compost, Gesac, Edile Sud, Leonhouse Immobiliare ed Eta Service.
Nel corso della prossima udienza saranno presentate dalle difese anche richieste per un eventuale rito alternativo.
