CATANIA – “Inizia a scarseggiare l’ossigeno”. L’allerta arriva dai vertici di Ferderfarma, principale organo di rappresentanza dei farmacisti. La causa è l’aumento delle richieste da parte di coloro che fanno terapia anti covid domiciliare.
“Situazione non semplice”
Gioacchino Nicolosi, catanese, è il presidente di Federfarma, federazione nazionale con 18mila farmacie associate. Da circa 10 giorni, Nicolosi segue con attenzione quella che rischia di diventare un’emergenza nell’emergenza. La mancanza di ossigeno. “In questo periodo – spiega Nicolosi a LiveSicilia – alcuni pazienti Covid vengono dimessi dagli ospedali, ma devono continuare l’ossigenoterapia domiciliare”. È questo uno dei fattori che comporta l’aumento della domanda. E non sempre le farmacie riescono a fronteggiare le richieste.
Due tipologie
Ci sono due tipi di ossigeno, quello gassoso e quello liquido. Il secondo viene consegnato direttamente dall’Azienda sanitaria provinciale, il settore farmaceutico è coordinato da Maria Anna D’Agata. L’Asp ha in corso un’interlocuzione con la Regione per fronteggiare l’aumento della domanda.
Quello che scarseggia è l’ossigeno gassoso. Sono oltre 4.000 coloro che a Catania, normalmente, hanno bisogno di ossigeno, a loro si aggiungono i pazienti guariti dal covid. Le criticità sono nel sistema di rifornimento delle farmacie private.
La domanda e l’offerta di ossigeno ruotano anche attorno alla consegna e alla restituzione delle bombole. Basta un ritardo e questo meccanismo, così delicato, rischia di andare in crisi. È quello che sta accadendo.
“Più ossigeno”
Quando le ambulanze sostano nei pronto soccorso, aumenta il consumo di bombole d’ossigeno, come ha spiegato Emanuele Cosentino, medico sindacalista del Fismu.
L’aumento della domanda è sul tavolo dell’assessorato alla Sanità. Lo scopo è assicurare la consegna di bombole e ossigeno per i pazienti post covid, per evitare che, con un possibile aumento dei casi, si creino pericolose carenze.
