Il limbo dei praticanti avvocati: "Tempi certi per gli esami" - Live Sicilia

Il limbo dei praticanti avvocati: “Tempi certi per gli esami”

La protesta davanti al palazzo di giustizia

PALERMO – “Siamo in un limbo, dopo tanti sacrifici personali e soprattutto delle nostre famiglie che ci hanno sostenuto negli studi”, dicono i futuri avvocati radunati davanti al Palazzo di giustizia di Palermo.

Nel limbo si trovano 24.000 persone in Italia di cui 1.000 nel solo capoluogo siciliano. Sono coloro che hanno concluso il periodo della pratica legale e attendono di fare gli esami per diventare avvocati.

Chiedono tempi certi, alla luce dello stop deciso dal ministro della giustizia Alfonso Bonafede. Impossibile dicono dal ministero garantire le misure di sicurezza per svolgere le prove scritte in calendario il 15,16 e 17 novembre prossimi. Tutto rinviato, qualcosa di più si saprà il prossimo 18 dicembre. Per quella data gli aspiranti avvocati sperano di non dover leggere la notizia di un nuovo rinvio e soprattutto che le comunicazioni ufficiali non vengano ancora una volta annunciate via Facebook come è avvenuto nei giorni scorsi.

Il timore, visto l’andamento della pandemia, e che le prove slittino ancora finendo addirittura per sovrapporsi a coloro che avranno finito la pratica legale nel 2021.

“Se siamo in una situazione straordinaria allora servono contromisure altrettante straordinaria e urgenti”, dice Giuseppe Marinaro. Cosa fare? Sfruttare la tecnologia, diminuire il numero degli iscritti, garantendo, e sono gli stessi praticanti a chiederlo, il rigore per un esame così importante. “Rischiano di essere penalizzati all’inizio del nostro percorso professionale. E le penalizzazioni di oggi potrebbero ripercuotersi sul nostro futuro”, concludono.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI