L'Asp di Palermo annuncia: "Screening nelle scuole con dieci Usca"

L’Asp di Palermo annuncia: “Screening nelle scuole con dieci Usca”

Già reclutati medici e infermieri
CORONAVIRUS
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PALERMO – Il Direttore generale dell’Asp di Palermo Daniela Faraoni, ed il Commissario per l’emergenza Covid a Palermo, Renato Costa, condividendo le legittime istanze provenienti dalle Amministrazioni comunali con le quali si è intrapreso un proficuo rapporto di collaborazione, hanno realizzato un’organizzazione in grado di  incentivare ulteriormente lo screening nelle scuole di città e provincia.


“Ad integrazione della campagna attiva della Regione Siciliana per la ricerca del Coronavirus attraverso l’impiego di tamponi rapidi, già rivolta in tutta la Sicilia al mondo della scuola – hanno spiegato Faraoni e Costa – andremo direttamente negli Istituti per un monitoraggio continuo e costante, ma soprattutto per eventuali interventi rapidi e certi. Il mondo della scuola rappresenta una priorità assoluta sulla quale l’intera organizzazione voluta dal Presidente Musumeci e dall’Assessore Razza, ripone la massima attenzione nel pieno interesse della collettività. Già dalla prossima settimana – hanno aggiunto Faraoni e Costa – saremo nelle scuole per avviare una campagna di screening rivolta a studenti, professori e personale non docente”.

L’Azienda sanitaria provinciale del capoluogo ha istituto 10 USCA esclusivamente dedicate alla prevenzione, tracciamento e screening negli Istituti.  Medici ed infermieri – già reclutati – si occuperanno e dedicheranno interamente a  studenti, professori e docenti per garantire il regolare svolgimento delle lezioni negli Istituti in cui non è stata interrotta la didattica di presenza. Le dieci USCA saranno distribuite nel territorio: due nella parte occidentale della provincia, due in quella orientale e sei in città.
 

“L’iniziativa di estendere il numero della USCA scolastiche – hanno concluso Faraoni e Costa – è volta a rasserenare lo stato di preoccupazione dei genitori e degli operatori scolastici per consentire quanto più possibile un clima di normale prosecuzione delle attività fronteggiando la pandemia e l’allarme che questa può generare”.


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