"Scuole chiuse a Palermo? Alla fine pagano i bambini" - Live Sicilia

“Scuole chiuse a Palermo? Alla fine pagano i bambini”

La lettera di una madre al sindaco Leoluca Orlando
CORONAVIRUS
di
2 min di lettura

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Giusi, madre di due bambini, rivolta al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha annunciato l’intenzione di chiudere le scuole dell’obbligo

Gentile Signor Sindaco,
Le scrivo da semplice cittadino della nostra amata Palermo. E da mamma.
Ma sabato e domenica dove erano i controlli? Lamentate strade affollate, mercatini rionali e spiagge prese d’assalto, in una sola parola ASSEMBRAMENTO, documentato da solerti videoamatori alla ricerca dei 15 minuti di notorietà profetizzati nel 1968 da Andy Wahrol. È mai possibile, perdoni il mio stupore, che non esistano delle figure preposte a far rispettare le regole? E Lei, che adesso minaccia la chiusura delle scuole da lunedì, dove ha vissuto in tutti questi anni? Da che ho memoria, Lei incarna e riveste la figura del Sindaco di Palermo, e pur con la Sua decennale carriera si è fatto cogliere di sorpresa!


Non ha saputo immaginare che, complice il bel tempo, la gente si sarebbe riversata in strada. Ha confidato nel buonsenso di ciascuno e nel senso civico del palermitano doc. La facevo meno ingenuo! E, a fronte della strafottenza di taluni, paga il giusto per il peccatore, come spesso avviene!
E i primi giusti che piangeranno saranno i bambini, quei bambini ai quali, dopo ore sui banchi con mascherine e gel igienizzante, si prospetta uno spumeggiante fine settimana casalingo, a meno di non rientrare nella categoria dei privilegiati i cui genitori sono iscritti in esclusivi circoli sportivi.


Mi perdoni, Signor Sindaco, quasi dimenticavo la Sua gentile concessione: l’ora d’aria al parco urbano (la villa) per tutti! Anzi no… solo su prenotazione! Saranno però felici di sapere che il loro sacrificio non sarà del tutto vano: verranno ripagati, qualora la ASP tardasse ad inviarLe il report, con la sospensione della didattica in presenza (ovvero la chiusura delle scuole) e la ripresa della DAD, che in talune realtà equivale alla dispersione scolastica.


Le chiedevo dove fossero i controlli, quegli stessi controlli che lunedì mattina quando in spiaggia eravamo “quattro gatti” sono stati prontamente attivati: poliziotti su enduro in stile American Cops, giravano, mentre dalla radiolina una voce metallica li invitava a prendere le generalità dei bagnanti. Surreale! Infine concludo, perché non vorrei tediarLa ulteriormente, facendoLe un plauso per la decisione del Comune di costituirsi parte civile contro la signora Chianello. Ammirevole. Encomiabile.

La ringrazio a nome dei 30 mila bambini (almeno) che da lunedì resteranno a casa, per motivi di sicurezza, e degli altrettanti genitori che proveranno a inventarsi qualsiasi cosa: ferie, congedo parentale, momentanea sospensione dell’attività lavorativa, quando non costretti a ricorrere a nonni, babysitter improvvisate in extrema ratio, per consentire ai figli di seguire la didattica a distanza. Senza tenere conto che tra questi 30 mila una buona percentuale non dispone di devices, rete internet e connessione. Ma siamo sicuri che così limiteremo il contagio?

Giusi,
mamma di due bambini che da lunedì resteranno a casa.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI