Beni confiscati come case popolari, il consiglio dice sì - Live Sicilia

Beni confiscati come case popolari, il consiglio dice sì

Approvata la modifica al regolamento
SALA DELLE LAPIDI
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PALERMO – Gli immobili confiscati alla mafia saranno come le case popolari e quindi chi ci abita deve pagare. Il consiglio comunale di Palermo ha approvato una modifica al regolamento sugli interventi abitativi per equiparare gli alloggi tolti alla criminalità a quelli Erp, il che da un lato renderà più facile assegnarli in base alla graduatoria sull’emergenza abitativa aggiornata ogni sei mesi e dall’altro consentirà a Palazzo delle Aquile di poter chiedere il pagamento degli affitti, per quanto bassi.

“Da ora in poi si procederà sempre con l’assegnazione scegliendo in modo alternato fra le diverse graduatorie e rispettando la priorità già fissata per le famiglie al cui interno sono persone con disabilità – spiegano dal Comune – Anche se l’assegnazione al Comune di nuovi alloggi Erp da parte dello Iacp è sostanzialmente ferma da alcuni anni (alcune decine di immobili sono attualmente in costruzione nel centro storico), si registra comunque una disponibilità di 100-150 appartamenti l’anno, dovuta a perdita dei requisiti o decesso dei precedenti assegnatari. Con il nuovo regolamento, una parte di questi alloggi potrà essere destinata a famiglie in emergenza abitativa”.

“Grazie a questo voto – afferma l’assessore Giuseppe Mattina – si rende più semplice la gestione del patrimonio immobiliare per fini abitativi, creando un unico elenco dei beni disponibili. A beneficiarne saranno le famiglie in emergenza, cui l’assegnazione di beni confiscati non sarà più temporanea e che potranno più facilmente accedere ad alloggi di edilizia popolare”. Per il sindaco Leoluca Orlando, il voto del Consiglio comunale “avvenuto senza alcun emendamento alla proposta avanzata dalla Giunta e dall’assessore, sottolinea l’importanza e la condivisione di un provvedimento rivolto a sostenere le famiglie in difficoltà, sottolineando la cura che la città vuole rivolgere ai più fragili”.

“L’utilizzo dei beni confiscati alla mafia ad uso abitativo contribuirà significativamente a contrastare il disagio abitativo risolvendolo gradualmente ma in modo strutturale – dicono i consiglieri di Avanti Insieme Massimo Giaconia, Valentina Chinnici, Claudia Rini e Toni Sala – Il Consiglio ha posto un tassello importante a un percorso di legalità e di antimafia dei fatti, poiché assegnare alle  famiglie in condizioni di fragilità le case che prima appartenevano  al patrimonio della mafia, oltre a contrastare la mafia stessa, contribuirà a sottrarre quelle famiglie al bacino di sottocultura e di bisogno che le organizzazioni criminali hanno invece interesse a mantenere e alimentare”.

“Quanto alla complessa vicenda delle graduatorie – dicono i consiglieri di Sinistra Comune Fausto Melluso e Katia Orlando – l’accorpamento certamente va incontro alle esigenze di chi si trova in una situazione di disagio abitativo emergente. Per dare una dimensione, oggi sono circa 5000 a Palermo gli alloggi Erp, mentre sono 190 gli alloggi che sono stati confiscati alla mafia, e l’anno passato sono stati assegnati un centinaio di alloggi Erp e sette alloggi confiscati. Fino a ieri solo questi ultimi venivano destinati e assegnati in via temporanea alla graduatoria per l’emergenza abitativa: oggi tutti gli alloggi saranno distribuiti fra le graduatorie esistenti. Un passo nella giusta direzione che naturalmente dovrà essere accompagnato dal miglioramento di tutti gli strumenti di sostegno alla grave marginalità sociale che oggi più che mai sono decisivi per la nostra comunità”.

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