Rifiuti, è ancora crisi: a Palermo in azione solo il 10% dei mezzi - Live Sicilia

Rifiuti, è ancora crisi: a Palermo in azione solo il 10% dei mezzi

Nessuna autorizzazione per Trapani, protestano Anci e sindacati

PALERMO – Duecento tonnellate verranno conferite domenica a Gela, ma altre 300-400 già giacciono sulle strade di Palermo. La crisi dei rifiuti che ha nuovamente colpito il capoluogo siciliano è appena agli inizi: da stanotte i mezzi della Rap in servizio effettivo sono appena il 10% di quelli che normalmente operano, con il risultato che l’immondizia viene raccolta solo accanto a scuole, caserme e ospedali. Il risultato è che già da domani si inizieranno a vedere i primi cumuli per strada, dovuti alla chiusura della discarica di Alcamo dove Palermo solitamente conferiva almeno 250 tonnellate al giorno.

Una situazione che coinvolge anche altri centri della provincia come Bagheria, Carini, Capaci e Isola delle Femmine: l’attesa autorizzazione per conferire 100 tonnellate al giorno in più a Trapani servizi non è ancora arrivata e le 900 tonnellate che giacciono nell’hinterland sono destinate inesorabilmente ad aumentare. Palermo spera di poter convincere l’impianto trapanese ad accogliere altre 50 tonnellate dei propri rifiuti, alla disperata ricerca di ogni spazio disponibile per evitare il blocco totale di una raccolta che dalla notte di ieri procede a singhiozzo.

A Bellolampo le maestranza lavorano a pieno regime e l’impianto è riuscito a trattare 700 tonnellate di immondizia, liberando quasi tutto l’interno del Tmb; tra stanotte e domattina si passerà invece al piazzale. Il punto è che questi sforzi potrebbero non bastare, così come il conferimento eccezionale a Gela sarà solo una goccia nel mare: il capoluogo è arrivato a produrre anche 1.150 tonnellate di immondizia al giorno e se Alcamo non riaprirà a breve il blocco totale sarà inevitabile. L’unica consolazione, per la Rap, è che la documentazione del progetto per la chiusura della sesta vasca (da 140 mila tonnellate) è stata dichiarata completa dal Territorio e ambiente e la procedura potrà andare avanti.

Il sistema regionale però sembra a un passo dal tracollo. “Di fronte alla crisi della raccolta dei rifiuti, già grave in alcuni comuni delle provincie di Messina, Palermo e Trapani e che sempre più rischia di aggravarsi con la possibile imminente chiusura di altri impianti di conferimento nelle provincie orientali, la Sicilia si trova ad affrontare una emergenza gravissima che per vastità e impatto potrebbe essere senza precedenti”, dice il sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando. “Una crisi che ha radici lontane nelle scelte operate a livello regionale almeno dal 2000, con la totale assenza di una pianificazione di impiantistica pubblica a vantaggio di pochi e ben remunerati privati – continua Orlando – La severità della situazione, che è aggravata dalla emergenza e a sua volta aggrava l’emergenza Covid,  richiede il massimo di impegno e collaborazione fra tutti i soggetti istituzionali dal livello comunale fino a quello nazionale. Per questo oggi ne ho parlato con il presidente Musumeci con il quale abbiamo condiviso la preoccupazione, ribadendo il reciproco impegno affinché tutti gli uffici ed enti coinvolti operino con celerità nel trovare soluzioni non solo alla situazione attuale ma perché finalmente e una volta per tutte si adottino provvedimenti risolutivi”.

“La vicenda Bellolampo non è la problematica della Rap e del Comune di Palermo, bensì l’attestazione di un’emergenza continua in tutta la Sicilia – dicono i segretari generali di Fp Cgil Gaetano Agliozzo, Fit Cisl Dionisio Giordano e regionale Uiltrasporti Pietro Caleca – Da oltre un anno, infatti, i rifiuti del capoluogo di regione e non solo, vanno in giro per la Sicilia alla ricerca di una discarica o di un impianto di compostaggio, con elevati costi economici ed ambientali e con il rischio oggi divenuto realtà di saturare tutte le discariche dell’Isola. Si certifica il fallimento del governo regionale sul tema dell’impiantistica rifiuti in Sicilia. E presentare un nuovo disegno di legge è un vano tentativo di provare a rappresentare mediaticamente che si è fatto qualcosa di diverso dal passato. In realtà le carenze infrastrutturali ereditate dal passato sono rimaste inalterate con ripercussioni sulla gestione e sui lavoratori. La mancata realizzazione della settima vasca a Bellolampo, pur in presenza delle risorse economiche per la realizzazione dell’opera, sono il segno tangibile di questo fallimento”.

“La Rap non può essere lasciata sola nel fronteggiare la nuova emergenza rifiuti in cui si ritrova Palermo: in tutta la Sicilia ormai mancano gli impianti in cui conferire l’indifferenziato e la chiusura di Alcamo, che ha mandato in tilt il sistema nel Palermitano, è solo un’avvisaglia di quello che accadrà presto in tutta l’Isola. Chiediamo che il Governo regionale intervenga, trovando soluzioni rapide ed efficaci”. Lo dice Giuseppe Badagliacca di Fiadel-Cisal. “Da oggi il servizio di raccolta a Palermo procederà a rilento – continua Badagliacca – Bellolampo è ormai satura e la chiusura di Alcamo ha messo in crisi la già fragile tenuta del sistema, né servirà a molto il conferimento una tantum di 200 tonnellate a Gela ipotizzato per domenica. La Rap e i suoi lavoratori stanno facendo tutto il possibile per limitare i disagi alla cittadinanza, per questo esprimiamo gratitudine e solidarietà ai vertici aziendali e ai dipendenti”.

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