Veleni al Teatro Bellini: assolto il sindacalista Davide Foti - Live Sicilia

Veleni al Teatro Bellini: assolto il sindacalista Davide Foti

Querelato da Antonio Fiumefreddo, per i giudici "il fatto non sussiste".
DAI TRIBUNALI
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CATANIA – È stato assolto “perché il fatto non sussiste” nella causa scaturita da una querela dell’avvocato Antonio Fiumefreddo, il segretario della Filcams Cgil  Davide Foti,  che al tempo dei fatti era segretario della Slc Cgil, così come assolti sono stati gli esponenti di Fistel Cisl, Uilcom Uil, Libersind e Confsal.

Nel 2013 le sigle sindacali avevano organizzato una conferenza stampa dove venivano esposte critiche alla gestione Fiumefreddo del Teatro Bellini e si faceva riferimento a una verifica della KPMG, società a cui il ministero aveva dato mandato di accertare la conduzione economica e finanziaria dell’Ente e che riscontrava debiti fuori bilancio per più di 3 milioni di euro. 

La causa durava da 5 anni 

“Ero certo che la giustizia prima o poi avrebbe fatto chiarezza sulle reali intenzioni dei sindacati su questa e altre vicende analoghe che ci capitano quotidianamente nel nostro lavoro. – commenta Davide Foti- Ci auguriamo che le querele non vengano mai usate  mo’ di “bavaglio” al dissenso democratico e alla denuncia sindacale. Per quanto riguarda invece lo specifico caso del Teatro Bellini, siamo consapevoli che a fronte delle nostre puntuali denunce non abbiamo ricevuto – a parte una querela- alcun supporto dalle istituzioni. Altrimenti, avremmo scardinato sistemi di gestione che non hanno portato alcun ristoro all’ente e ai lavoratori,  e avremmo accelerato la ripresa culturale e lavorativa di una parte importante della nostra città”. 

Soddisfazione per l’assoluzione è stata espressa dal segretario generale della Camera del lavoro, Giacomo Rota: “Fare sindacato è ben di più che di quel che si pensa o si intuisce comunemente. Quando si ha a cuore il destino di chi lavora si punta a comprendere le cause di alcune scelte o dei fallimenti di un ente. È una lotta quotidiana, fatta di sacrifici e denunce. La Cgil è felice che la giustizia abbia dato ragione a chi ha semplicemente fatto il proprio dovere senza offendere ma evidenziando i fatti”.

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