Covid, tampone via sms e medici di base per accorciare i tempi

Covid, tampone via sms e medici di base per accorciare i tempi

Come accorciare i tempi, almeno a Palermo, evitando, per chi è positivo al Covid, ma sta bene, attese che spesso sono molto lunghe e incerte?

PALERMOCome accorciare i tempi, almeno a Palermo, evitando, per chi è positivo al Covid, ma sta bene, attese che spesso sono molto lunghe e incerte? L’idea è venuta al dottore Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid a Palermo e provincia, e l’Asp la sta realizzando, infatti il programma è già partito.

Il tampone via sms

Ecco come, basta un semplice esempio: hai fatto il tampone molecolare perché sei stato controllato in un drive in e sei risultato positivo al test rapido o perché ti sei recato presso un un laboratorio privato? A quel punto puoi tornare a casa. Sarà l’Asp a contattarti, tramite un sms, con un codice. In caso di positività, basterà cliccare sul messaggio e compilare un modulo per avviare la pratica che eviterà la prima visita dell’Usca. “Si tratta di un passo in avanti, sfruttando le risorse telematiche disponibili – spiega il dottore Costa – ma ne stiamo studiando altri”. Oltre all’iniziativa del tampone via sms, messa in piedi dal dottore Salvatore Zichichi, medico dell’Asp, c’è altro in arrivo. “Stiamo cercando di chiudere un accordo con i medici di base – dice ancora Renato Costa – perché siano loro, dopo i giorni previsti, a sancire la fine della quarantena”. Un modo, anche questo, per accelerare le pratiche e per togliere il sovraccarico alle Usca.

L’ottimismo del commissario

Proprio in una intervista a questo giornale, appena una settimana fa, il commissario Costa aveva dichiarato, rivendicando il lavoro svolto: “Partiamo dai tamponi rapidi alla Fiera del Mediterraneo. Da quando abbiamo iniziato (erano gli ultimi giorni di ottobre, ndr), siamo arrivati alla quota di 21mila. Abbiamo isolato 1800 positivi asintomatici. Trovavamo un positivo ogni dieci e siamo a uno ogni venti. È stato importantissimo tracciare e prevenire, con l’isolamento di questi soggetti, la diffusione del virus. Siamo stati i primi a usare i tamponi rapidi nelle ambulanze e i Covid Hotel, siamo riusciti a continuare a erogare le prestazioni per i pazienti no Covid. Il peggio è passato? Non lo so. Gli ultimi dati ci dicono che iniziamo a vedere la speranza, io sono ottimista”.


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