Marketing operativo, settore “fantasma”: “Abbandonati dal governo” - Live Sicilia

Marketing operativo, settore “fantasma”: “Abbandonati dal governo”

La denuncia di Confimprenditori.
DECRETO RISTORI
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CATANIA – Un settore “fantasma”: la svista del governo mette a rischio imprenditori e lavoratori del marketing operativo. Le aziende impegnate nella promozione di prodotti non solo di tipo alimentare all’interno dei centri commerciali denunciano l’esclusione tra i beneficiari delle risorse previste dal DL Ristori. 

La battaglia di Confimprenditori

Giovanni Mangano, segretario provinciale di Confimprenditori Catania, e il direttivo nazionale dell’associazione accendono i riflettori sullo stato dell’arte del settore. 

“Come mai nel decreto ristori per le nuove misure anti-covid non sono state incluse anche le imprese con codice Ateco 73.11.01 e 73.11.02?” si chiede. E sottolinea come queste aziende, dall’inizio della pandemia, siano state tra le più colpite in termini di perdite economiche.

Numeri poco incoraggianti

I dati di partenza non sono esattamente incoraggianti: il comparto nell’anno in corso registra  un calo di fatturato del 50%. E aggiunge: “Il Decreto Ristori Ter, appena approvato dall’esecutivo, senza un ragionevole motivo, non prevede nessun tipo di aiuto per il comparto. Oltretutto, nemmeno per i lavoratori è previsto un sostegno di alcun tipo. L’associazione di categoria chiede che siano introdotti dei correttivi. “Il settore del marketing operativo, già a pezzi dopo questi mesi difficili e colpito dalle nuove misure restrittive adottate per contrastare l’epidemia, oggi non può sostanzialmente più operare. 

Migliaia di piccole e medie aziende che lavorano e vivono grazie all’ideazione e alla conduzione di campagne di marketing ed altri servizi pubblicitari tendenzialmente a diretto contatto con il pubblico sono diventate un settore fantasma.Una corso contro il tempo. “Imprese e professionisti che organizzano le attività di pubblicitarie, migliaia di lavoratori che durante i weekend svolgono attività promozionale nei centri commerciali, speravano di risollevarsi almeno nel periodo natalizio, che solitamente rappresenta quello di maggior lavoro”, spiega Mangano chiedendo a gran voce un intervento da parte dell’esecutivo. 

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