Scuola di formazione Pd, Zingaretti: "In Sicilia un'aria nuova" - Live Sicilia

Scuola di formazione Pd, Zingaretti: “In Sicilia un’aria nuova”

Il segretario nazionale saluta il nuovo corso del Pd palermitano

PALERMO – “A Palermo e in Sicilia si respira un’aria nuova e positiva”. Parola del segretario nazionale del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, che via Zoom saluta così il nuovo corso di formazione  per amministratori locali organizzato dal Pd palermitano e che prenderà il via sabato prossimo con oltre cento iscritti. Un’iniziativa ribattezzata “Frattocchie 4.0” e che si rifà alla tradizione delle scuole per i quadri del Partito comunista.

“E’ la prima volta che Zingaretti partecipa a un’iniziativa del partito palermitano – dice il segretario provinciale Rosario Filoramo – Dalla formazione dei nuovi quadri nascerà il nuovo Pd in provincia di Palermo. Le forze politiche si devono misurare con la capacità di mettere in campo dirigenti preparati e offrire ai cittadini le risposte ai loro bisogni studiando, approfondendo e mettendo a rete le conoscenze. Il Pd palermitano, pur nella difficoltà di una difficile riorganizzazione, vuole ripartire da qui”.

A dirigere il corso sarà Gabriele Marchese, per anni alto burocrate del comune di Palermo: per due volte comandante dei vigili urbani e anche Capo di Gabinetto con Leoluca Orlando, prima della pensione e della nuova veste di formatore. “Stiamo muovendo i primi passi, ma ci poniamo l’ambizioso proposito di fornire a tutti coloro che parteciperanno quelle conoscenze che gli consentiranno come futuri amministratori di realizzare gli obiettivi politici che si prefiggono”, spiega Marchese. Il corso è diviso in moduli e spazia dalla struttura organizzativa dell’ente alla responsabilità degli amministratori, passando per i bilanci, l’urbanistica, il sociale, l’ambiente e il digitale con incontri fissati fino a marzo 2021.

“Grazie per la passione e complimenti – dice Zingaretti – perché avviare un corso di formazione, così vasto e completo, è quello di cui ha bisogno l’Italia, cioè dare forza e autonomia culturale e politica a un partito. Viviamo nel tempo dei partiti personali, ma io sono il primo a dire che non voglio un partito di persone che seguono un leader, non sarebbe utile alla democrazia italiana; noi non siamo osservatori del presente, ma la forza che più sta contribuendo a combattere contro la più devastante pandemia sanitaria di questo secolo che porta con sé anche una crisi economica, produttiva, sociale e quindi culturale. Contro il rischio di una regressione del Paese, dobbiamo combattere: l’Italia ce la farà, come diceva il presidente Ciampi, dobbiamo sconfiggere il virus, non contro ma per la libertà degli individui”.

Il segretario dem parla di “ridare sicurezza” alle persone, ossia “lavoro, impresa, scuola – continua Zingaretti – Dobbiamo combattere, e per questo formare una classe dirigente, perché non vogliamo tornare all’Italia pre-Covid. Quella era un’Italia con troppe ingiustizie e disuguaglianze, combattiamo per dire agli italiani che non dobbiamo tornare all’Italia del passato. Chi cavalca i problemi è nemico del nostro Paese”.

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