Minacciarono e aggredirono carabinieri per evitare arresto - Live Sicilia

Minacciarono e aggredirono carabinieri per evitare arresto

Scattate le misure cautelari. NOMI
VIA PANTELLERIA
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CATANIA – “Speriamo che caschiate da queste scale e vi ammazzate e vi rompete l’osso del collo tutti”. Vere e proprie minacce quelle ricevute da alcuni carabinieri che lo scorso aprile durante una perquisizione in via Pantelleria, nel rione San Giovanni Galermo. Uno dei tanti servizi svolti a contrasto del fiorente traffico di droga nel quartiere.

Quella volta, però, i militari hanno dovuto affrontare la rivolta dei familiari e dei residenti durante l’arresto di Pietro Masci. La moglie Sonia Gangi e i tre figli minorenni hanno inveito contro i militari che stavano accompagnando il marito nell’auto di servizio. Inoltre hanno attirato l’attenzione di una decina di persone che hanno circondato i carabinieri cercando di impedire l’arresto di Masci. Tra questi gli investigatori hanno riconosciuto Mario Maurizio Calabretta, che urlava contro gli uomini in divisa: “guardate questi rovina famiglie ve la facciamo pagare” .

Quell’episodio ha fatto scattare un’indagine che ha portato a una serie di misure cautelari emesse dal gip (anche dei minori) ed eseguito dal Nucleo Radiomobile del Comando provinciale dei Carabinieri di Catania. Le persone indagate sono sei e sono accusate – a vario titolo – di resistenza, violenza o minaccia a pubblico ufficiale aggravata, lesioni personali aggravate e danneggiamento aggravato.  Salvatore Musumeci è in carcere. Per Sonia Gangi, Danilo Gaetano Aurora e Liliana Bellia è stato disposto l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Finiscono in comunità i due minorenni, M.P e M.D.

Quel 26 aprile 2020 i carabinieri non solo sono stati accerchiati e minacciati ma anche colpiti. Calabretta e la moglie di Masci si sono scagliati contro uno dei militari tentando di liberare l’arrestato. Tutto mentre volavano insulti: “siete….., pezzi di ….., vi veniamo a cercare, lasciatelo subito“. Uno dei carabinieri è stato colpito anche dai figli dell’indagato. In aiuto è arrivato un collega che è stato anche lui aggredito da Calabretta, i minori, Salvatore Musumeci e altri non identificati. Il carabinieri è stato scaraventato per terra e colpito a calci e pugni. Un altro militare ha subito la stessa sorte. Danilo Gaetano Aurora, inoltre, ha tentato di aprire la portiera dell’auto per tentare di liberare l’arrestato con l’aiuto di Liliana Bella e dei figli di Masci. Gli investigatori comunque ruscivano ad arrestare Masci e Calabretta.

I carabinieri hanno riportato lesioni ed escoriazioni. Quello che ha avuto la peggio è un militare che ha subito un trauma cranico. L’autoradio è stata danneggiata.

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