Matrimonio fra anziano e badante: annullato dal Tribunale di Catania

Matrimonio fra anziano e badante: annullato dal Tribunale di Catania

La "vittima" è un paternese di 90 anni che ha sposato una donna di nazionalità romena.
LA STORIA
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CATANIA. Il fenomeno estremamente ricorrente, di matrimoni fittizi, stipulati da giovani donne con soggetti estremamente anziani, talvolta dementi, è sempre più diffuso per l’utilità che si trae dal matrimonio in termini economici ed ereditari, fra i quali la pensione di reversibilità dopo la morte dell’anziano. Forse per questo il fenomeno delle persone anziane che sposano le giovani badanti ha raggiunto livelli incredibili: secondo l’Istat sono 30mila in 10 anni, il 10% di tutti i matrimoni misti.

I fatti

Il Tribunale di Catania, sez. I, con sentenza n. 3952/2020, depositata il 25.11.2020, ha annullato, ai sensi dell’art. 120 c.c., il matrimonio civile contratto dal signor V.S.F. con la sig.ra D.G., con condanna alle spese di lite in favore di V.S.F. Nel caso di specie, il sig. V.S.F., di nazionalità italiana, difeso dall’avv. Salvatore Torrisi e dall’avv. Antonio Torrisi, all’età di 90 anni contraeva matrimonio civile con la signora D.G., di nazionalità rumena, di anni 49, badante del signor V.S.F.
Nel corso del giudizio è stato provato documentalmente che, già in epoca abbondantemente precedente quella della celebrazione del matrimonio occorsa, il sig. V.S.F. era affetto da vasculopatia cerebrale cronica, tale che la commissione medica per l’accertamento dell’invalidità civile dell’ASL lo aveva riconosciuto invalido al 100% e che gli veniva diagnosticata “demenza senile con turbe del comportamento”.
A ciò si aggiunga che il c.t.u., nominato nel corso del procedimento penale a carico della sig.ra D.G. per circonvenzione di incapace ex art. 643 c.p., ha ritenuto che, abusando dello stato di deficienza psichica di V.S.F. e del disturbo neurocognitivo maggiore dovuto a malattia di Alzheimer, la signora D.G. lo induceva a sposarla con rito civile, non curante della condizione di incapacità di intendere e volere del sig. V.S.F. che sussisteva già al momento della frequentazione con la futura moglie e che era agevolmente riconoscibile da terzi.

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