"La legge regionale sull'urbanistica blocca le opere" - Live Sicilia

“La legge regionale sull’urbanistica blocca le opere”

Cancelleri: "La Regione così si fa ostacolo"

PALERMO – “Nel momento in cui la parola d’ordine è semplificare e avviare velocemente cantieri, cosa che in una regione come la Sicilia si traduce in sviluppo delle infrastrutture e nuovi posti di lavoro, purtroppo il primo ostacolo è il governo della Regione stessa” Lo dice il viceministro delle infrastrutture Giancarlo Cancelleri denunciando i disagi causati da una norma dalla Legge Urbanistica della regione Siciliana.

“Questo articolo, apparentemente innocuo, – commenta Cancelleri – sta bloccando opere per oltre mezzo miliardo di euro in Sicilia, perché nessuna opera pubblica nazionale, ad esempio quelle stradali e ferroviarie, vengono inserite nei programmi comunali. Perché mai, infatti, un sindaco dovrebbe prevedere una strada statale o una nuova ferrovia nei propri programmi comunali?”.

“A causa di questo articolo – continua – c’è il rischio concreto che non si possa più fare un’opera pubblica in Sicilia, una tragedia che sta già producendo effetti negativi grandissimi. Ad oggi ad esempio, sono bloccati i lavori sul Lotto B5 dell’itinerario Nord-Sud fra Mistretta e Nicosia, per un valore di 120 milioni di euro. La Regione ha infatti espresso inizialmente parere contrario alla realizzazione dell’opera durante la conferenza dei servizi, poi, grazie all’intervento dell’Anas, quel parere è stato ritirato, ma il problema si riproporrà in seguito se la legge non verrà abrogata. A rischio anche il primo lotto della variante di Alcamo, per oltre 26 milioni di euro, il tratto B della strada statale Licodia Eubea-Libertina, per un valore di 205 milioni di euro e la variante Vittoria-Comiso per un valore di 164 milioni di euro, per quest’ultima c’è addirittura il pericolo di dover ricominciare tutto l’iter autorizzativo da capo, se entro il 28 dicembre, data di scadenza della conferenza dei servizi dell’opera, non si provvederà ad abrogare quel comma di legge. E c’è il rischio che l’elenco si allunghi”.
(ANSA).

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