Una targa in ricordo di Falcone al ministero della Giustizia - Live Sicilia

Una targa in ricordo di Falcone al ministero della Giustizia

La sorella Maria: "Tributo al suo lavoro"
LA CERIMONIA
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ROMA – “Credo che ognuno di noi debba essere giudicato per cio’ che ha fatto. Contano le azioni, non le parole”. E’ la frase sulla targa in memoria di Giovanni Falcone, scoperta questa mattina dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, e affissa al quarto piano di via Arenula, proprio accanto all’ufficio in cui il magistrato ucciso a Capaci lavoro’ per 14 mesi come Direttore Generale degli affari penali. La cerimonia, come racconta Gnewsonline , il quotidiano del ministero della Giustizia, si e’ tenuta in concomitanza con il ventennale della Convenzione di Palermo.

Vi hanno partecipato, fra gli altri, il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero de Raho, il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Bernardo Petralia, il capo di Gabinetto del Ministero della Giustizia Raffaele Piccirillo e, in rappresentanza della professoressa Maria Falcone, sorella di Giovanni, Giovanna Boda capo dipartimento delle Risorse umane e finanziarie del Ministero dell’Istruzione.

“Sono davvero emozionato e onorato di scoprire questa targa – ha affermato il Ministro Bonafede -. Ci ho tenuto particolarmente a farla affiggere perche’ dal lavoro di Giovanni Falcone in questa stanza hanno preso forma le intuizioni che hanno posto le fondamenta per la moderna lotta alla mafia. E ancora oggi, a 30 anni di distanza, dobbiamo essergliene grati”.

Fu un periodo breve quello di Falcone al ministero ma intenso, in cui il magistrato tradusse dal punto di vista normativo le intuizioni avute negli anni del pool di Palermo, a cominciare dalla necessita’ di coordinamento, specializzazione degli inquirenti e circolarita’ delle informazioni. Falcone vi lavoro’ fino a poche ore prima di essere ucciso. Di fronte all’ingresso del suo ufficio c’e’ ancora la stanza, oggi trasformata in archivio, in cui prestavano servizio gli uomini della sua scorta: e’ a vetri, perche’ fosse possibile controllare a distanza chiunque entrasse.

“Ringrazio il ministro della Giustizia Bonafede per il tributo riconosciuto all’opera di mio fratello. Le parole di Giovanni scelte per la targa apposta oggi, al Ministero, all’ingresso della stanza in cui ha trascorso gli ultimi periodi della sua vita, sono le più indicate per ricordarlo. ‘Credo che ognuno di noi debba essere giudicato per ciò che ha fatto. Contano le azioni e non le parole’, è una frase che descrive pienamente il suo modo di vivere”. Lo dice Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia e presidente della Fondazione che porta il suo nome.

“Purtroppo l’emergenza sanitaria che viviamo non mi ha consentito di partecipare alla cerimonia, ma so che c’è stata una grande commozione e che il ricordo di Giovanni è ancora vivo tra il personale del ministero”, ha aggiunto la professoressa.

In rappresentanza della Fondazione Falcone ha partecipato all’iniziativa il capo dipartimento delle Risorse umane e finanziarie del Ministero dell’Istruzione, Giovanna Boda, che da anni condivide con la Fondazione le iniziative per la diffusione della educazione alla legalità nelle scuole e l’organizzazione della Nave della Legalità che ogni anniversario della strage di Capaci porta a Palermo migliaia di ragazzi da tutta Italia.

“Al Ministero – prosegue Maria Falcone – Giovanni ha vissuto un periodo molto importante e proficuo del suo lavoro, un momento di serenità dopo l’isolamento subito a Palermo. A Roma ha potuto dare un contributo rilevantissimo alla nascita della legislazione antimafia che tanti risultati ha prodotto e produce a livello nazionale e transnazionale. Mi piace molto che la stanza in cui lavorava sia rimasta come lui l’ha lasciata e che ora sia occupata da un magistrato che lavora alla cooperazione giudiziaria internazionale, un ambito in cui mio fratello è stato pioniere e in cui ha molto creduto”.

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