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LiveSicilia.it / Cronaca / Il padre ucciso dalla mafia: assunta dalla Regione

Il padre ucciso dalla mafia: assunta dalla Regione

Il posto di lavoro le era stato finora negato
IL CASO
di Riccardo Lo Verso
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Via libera da parte della Regione all’assunzione di Maria Grazia Pollara, figlia di un uomo ucciso dalla mafia. L’assunzione era stata negata perché l’uccisione era antecedente alla legge del 1999 che le garantiva il posto di lavoro.

Il Consiglio di giustizia amministrativa, lo scorso settembre, ha accolto il ricorso cautelare della donna, assistita dall’avvocato Girolamo Rubino, stabilendo che il Tar valuti nel merito la richiesta di assunzione perché “i motivi del ricorso sembrano assistiti da sufficienti elementi di fumus”.

E così, onde evitare un futuro danno all’amministrazione in caso di sentenza favorevole, il 10 dicembre l’assessorato alle Politiche asociali ha dato il via libera all’assunzione.

Il padre di Maria Grazia, il costruttore Salvatore Pollara, originario di Prizzi, fu uno dei primi, se non il primo, a ribellarsi alle angherie mafiose. Fu ucciso l’11 marzo 1983 dai sicari mentre rientrava a casa in via Rinaldo Montuoro, a Palermo. Qualche anno prima il fratello Giovanni era stato inghiottito dalla lupara bianca e Salvatore Pullara testimoniò al processo, aggiungendo di essere stato vittima del racket.

La sua era un’impresa nota e stimata, tanto da essersi occupata del restauro della Cattedrale di Palermo. Nel 1996 il pentito Francesco Paolo Anzelmo si autoaccusò del delitto.

L’avvocato Rubino ha basato il suo ricorso in appello sul fatto che già altre persone, figlie di vittime di mafia, hanno beneficiato dell’assunzione nonostante i delitti fossero antecedenti all’entrata in vigore della legge.

Pubblicato il 17 Dicembre 2020, 16:3818 Dicembre 2020, 19:49
3 Commenti Condividi
Commenti
  1. cicciobello 1 mese fa

    Con tutto il rispetto verso la signora e il papà rimasto ucciso per colpa della mafia, ma per entrare a lavorare in un ente pubblico, non occorre partecipare e vincere un concorso?
    Quanto detto trae spunto da norme costituzionali e norme statali in materia di pubblico impiego.
    Al massimo, stando alle modalità d’assunzione previste da norme imperative, nel caso di bandizione di un concorso pubblico, possono essere messi a concorso dei posti da attribuire con preferenza o precedenza, avvalendosi di un punteggio idoneo a constatare, da un lato, l’idoneità alla mansione per la quale occorre fornire una prestazione, dall’altra, eventuali preferenze da stabilire con punteggi attribuiti in concorso con altri soggetti aventi medesime prerogative.
    Tolto questo, piuttosto che fornire un posto di lavoro senza la validità di un’doneità ottenuta con selezione pubblica, sarei più d’accordo a fornire alla signora un sussidio riconosciuto da un fondo specifico per le vittime della mafia.

    Rispondi
    • info 1 mese fa

      è una legge regionale che da questa possibilità, semmai è da chiedersi perchè per vedere rispettare i propri diritti dalla Regione siciliana, bisogna rivolgersi ad un avvocato e portare la Regione davanti alla sbarra, purtroppo la Regione è Matrigna e ci sono i figli e i figliastri, ed ai secondi non resta altro che portarla davanti alla giustizia

      Rispondi
  2. info 1 mese fa

    11 censimento 1971 popolazione 4.680.715
    quando appunto l’italia era nel diciamo Miracolo economico
    man mano la popolazione è via via aumentata sino a 5.002.904, ma questo aumento non è andato avanti di pari passo con il Lavoro, è diminuito molto il lavoro nelle campagne e questo fa si che si svuotano di persone i centri di collina e di montagna, dovute anche la carenza di strade di collegamento LARGHE e veloci, infatti vi sono alvei torrentizi di larghezza enorme, che in teoria si potrebbero fare delle nuove arterie stradali che non intaccherebbero minimamente il naturale deflusso naturale dell’acqua, ma questo le leggi non lo permettono, se ci si guarda in giro, si vedono solo vecchi capannoni in disuso di ex aree artigianali ex di qua e di la, e tutti i prodotti che compriamo hanno tutte il marchio MADE IN CINA, anche quello delle grandi firme, quindi cosa facciamo noi in italia come industria manufatturiera ed altro? siamo diventati rivenditori, quindi è normale che le persone se ne vadano, non c’è lavoro, quello che c’è è sottopagato, in piu’ come si evince e lo dimostrano i dati istat, che anche se vi è un calo nascite e di popolazione, vi è una differenza di almeno 400 mila persone, dovremmo preoccuparci piu’ del lavoro che non c’è non dalle persone che se ne vanno, fare in modo che vi sia una Sicilia vivibile con lavoro, servizi e infrastrutture decenti, le persone se ne andranno piu’ e di certo ci sarà un incremento di popolazione, in effetti dovremmo prendere esempio dalla CINA, e fare in modo di riportare la produzione in italia,

    Rispondi

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