"Chiamateci per nome": Banca Sant'Angelo cambia volto - Live Sicilia

“Chiamateci per nome”: Banca Sant’Angelo cambia volto

Annunciati il nuovo logo e diversi ritocchi al modello di business, con un occhio alle prossime assunzioni
LA CONFERENZA
di
4 min di lettura

PALERMO – Nel video di presentazione c’è una richiesta chiara, “chiamateci per nome”: Banca Popolare Sant’Angelo rifà il trucco al proprio brand, con un nuovo logo che ha l’obiettivo di trasmettere prossimità e fiducia anche in questi tempi di distanziamento sociale e ristrettezze economiche. Scompare la parola ‘banca’, che lascia il posto al solo nome Sant’Angelo: la scelta è stata annunciata oggi in una conferenza stampa telematica e arriva nell’anno del centenario, che Sant’Angelo aveva in programma di festeggiare a giugno prima che la pandemia costringesse a una revisione dei piani. Ma non è l’unica novità: l’azienda annuncia un nuovo modello di business più digitale e incentrato sul cliente, e accenna anche a nuove assunzioni, anche se in merito le previsioni restano moderate.

Per l’amministratore delegato Ines Curella e il presidente Antonio Coppola, questa e le altre mosse annunciate sono dei segnali di evoluzione verso l’informalità e la flessibilità. La banca, spiegano, intende muoversi verso un’impostazione “phigital” e cioè di simbiosi fra il rapporto fisico col cliente e i canali digitali. Il tutto nonostante le oggettive difficoltà che il Covid ha comportato per tutti i settori economici: “Abbiamo portato avanti non solo ciò che era stato iniziato – afferma Coppola – come le borse di studio per i figli dei soci o varie facilitazioni creditizie, ma soprattutto le innovazioni e le iniziative ideate per festeggiare il centenario: per esempio tirocini e stage per figli dei soci nelle nostre filiali, che sono stati realizzati, o ancora una convenzione con la prestigiosa scuola Sant’Alfonso che prepara i giovani al concorso per Magistratura e all’abilitazione per Avvocatura. Tutto questo non si è fermato”.

Il presidente parla di atti di “coraggio”, che estende anche alla scelta del nuovo logo. “Ha il compito di infondere fiducia”, dice, spiegando che “la presentazione era prevista per giugno nell’ambito della manifestazione che avevamo programmato nella Valle dei Templi, ma la facciamo oggi. Crediamo che tutto ciò possa portare non dico a un rilancio, ma una ventata di ottimismo”. A margine Coppola aggiunge che visto l’attuale clima di incertezza e rigore, Sant’Angelo ha “devoluto il budget destinato agli addobbi natalizi alla Lega del filo d’oro” (onlus con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali).

Il nuovo logo della banca

L’amministratore delegato Ines Curella sostiene che “lo scenario esterno è cambiato sensibilmente, e le evoluzioni del sistema bancario vedono l’ingresso delle nuove tecnologie e la sempre più rapida obsolescenza della rete distributiva. Le banche – prosegue – devono diventare aziende multicanale con servizi flessibili che si adattano al cliente, e tutto ciò riguarda anche le popolari che da sempre sono legate al territorio di riferimento. Le risorse umane però resteranno sempre il punto di partenza per questa evoluzione”.

Curella annuncia anche una profonda “revisione del modello delle filiali. Da un lato il canale fisico dedicato ad ambiti tradizionali come risparmio, finanziamenti o protezione assicurativa, dall’altro le filiali ‘self area’: filiali tecnologiche dove è possibile svolgere tutte le attività tradizionali come pagamenti e prelievi, ma a cui si aggiungono dei living, veri e propri salotti dove il cliente può connettersi col computer, leggere notizie, avere un caffè, chiedere un appuntamento con un consulente dedicato”.

“In questo quadro – osserva l’ad dell’azienda – ci è sembrato imprescindibile realizzare una nuova immagine che rispecchiasse ciò che la banca sta creando. La scelta di dare risalto al simbolo dell’aquila è sintomatico sia della nostra storia, che di una proiezione sul futuro. Non mi soffermo sugli aspetti grafici o cromatici, credo invece sia importante sottolineare la scelta di rendere implicita la parola ‘banca’. Un’immagine meno formale, in continua evoluzione”, realizzata dallo studio Forward.

Ultimo ma non ultimo il tema del capitale umano. Rispondendo anche alle domande dei giornalisti, Curella e Coppola fanno presente che anche la banca Sant’Angelo “è stata coinvolta nella razionalizzazione del personale, ma lo abbiamo fatto accompagnando le risorse che potevano accedere al fondo esuberi e con un ricambio di giovani non oltre i 35 anni inseriti in posizioni di responsabilità. Senza attivare nessuno stato di crisi”.

Infine, una notizia che molti appunteranno sul taccuino in prospettiva futura: “Limitatamente all’attuale contesto economico e del sistema bancario, assumeremo specialisti selezionati. Quali? Al momento valuteremo di selezionare personale vedendo quali saranno le esigenze che si manifesteranno, ma sicuramente le figure a cui la banca potrebbe interessarsi sarebbero prettamente di tipo commerciale”. Più nel dettaglio, le figure ricercate saranno “volte al rapporto di consulenza al cliente e molto preparate su specifiche tematiche come la consulenza alla media impresa e il risparmio”. Curella però avvisa che l’idea non è certo di rivoluzionare drasticamente l’organico: “Essere più efficienti significa tante cose, fra cui valorizzare le risorse interne grazie al fatto che le abbiamo fatte crescere nel tempo”.

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI