CATANIA – Non lo ha salvato nemmeno il carcere. Non lo ha allontanato dalla mafia nemmeno sapere che suo cognato è stato inghiottito dalla lupara bianca. Che lo hanno ucciso e bruciato perché la sua autonomia criminale non piaceva ai capi di Cosa nostra. E non ha fermato le pallottole nemmeno il cognome Santapaola. Ma, come disse una volta un collaboratore palermitano, da Cosa nostra esci solo in due modi: “O muori o diventi pentito”. Silvio Giorgio Corra ha scelto la seconda strada. Il 21 settembre 2020 si è seduto davanti ai pm Agata Santonocito e Antonino Fanara, che da decenni coordinano le più imponenti inchieste su Cosa nostra catanese, e ha vuotato il sacco. Oltre 140 pagine. Il mensile S in edicola pubblica i verbali integrali.
Assetti di potere, battesimi di uomini d’onore, sistema delle estorsioni, pestaggi e piani di sangue. Ma soprattutto nomi e cognomi. Il ritorno di vecchi boss. E i segreti di una famiglia mafiosa decapitata dai blitz che deve scegliere a chi deve consegnare lo scettro. Decisioni, inutile negarlo, prese all’interno di un istituto penitenziario.
Silvio Corra è il fratello della vedova di Angelo Santapaola, il cugino del padrino ucciso nel 2007 nelle campagne del calatino. Una condanna definitiva ci consegna una parte di verità processuale: a decidere quella morte c’è la mano dei piani alti della famiglia Santapaola-Ercolano. E precisamente Enzo Aiello, il ministro delle finanze di Cosa nostra catanese. Ma in una recente inchiesta, scattata prima del lockdown dello scorso inverno, tra i mandanti si fa il nome di Enzo Santapaola, ‘u nicu. Insomma il primogenito del padrino Benedetto. Ma siamo ancora in fase di udienza preliminare. La strada giudiziaria è ancora lunga. Anche se alcune verità emerse in questa nuova indagine dei Ros le aveva raccontate già Santo La Causa. Chissà se Corra sarà chiamato a deporre nel nuovo processo.
Allora accendiamo play. Spostiamoci in località protetta. E ascoltiamo (anzi leggiamo) le dichiarazioni – senza filtri e tagli – del nuovo pentito. Si parte dalla sua storia criminale. Da una data precisa: il 2004.
Pm Santonocito: Signor Corra, innanzitutto, per completezza vorrei che le mi dicesse quando ha iniziato a far parte… se ha fatto parte di un’associazione per delinquere… di quale e a partire da quale periodo.
Corra Silvio Giorgio: Dall’anno… aprile del 2004.
Pm Santonocito: Proprio aprile 2004? Com’è che si ricorda anche il mese? Cos’è successo?
Corra Silvio Giorgio: Era aprile 2004. Perché è stato scarcerato Angelo Santpaola.
Pm Santonocito: E rispetto ad Angelo Santapaola, lei in che rapporti era?
Corra Silvio Giorgio: Mio cognato, marito di mia sorella.
Pm Santonocito: Quindi, da quando lui fu sca… quando lui venne scarcerato, lei iniziò a far parte del suo gruppo?
Corra Silvio Giorgio: Sì.
Pm Santonocito: Che è la famiglia?
Corra Silvio Giorgio: Santapaola-Ercolano.
Pm Santonocito: Fino a quando è rimasto in questo gruppo?
Corra Silvio Giorgio: Fino al 2007.
Pm Santonocito: Data… ehm...
Corra Silvio Giorgio: Data della morte di mio cognato.
Pm Santonocito: Dopodiché, lei è stato arrestato, se ben ricordo…
Corra Silvio Giorgio: Sono stato arrestato.
Pm Santonocito: Ed è rimasto in carcere, fino a quando?
Corra Silvio Giorgio: Fino a… 2013. Marzo… mi sembra, marzo 2013.
Pm Santonocito: Sì. Il suo successivo arresto quando è stato?
Corra Silvio Giorgio: 20 aprile 2016.
Pm Santonocito: È stato in carcere fino al 25 ottobre del 2013, probabilmente. Corra Silvio Giorgio: Sì, 25 ottobre 2013.
Pm Santonocito: È giusto?
Corra Silvio Giorgio: Sì… 25 ottobre.
Pm Santonocito: Poi è stato arrestato ad aprile del 2016 ed è rimasto in carcere…
Corra Silvio Giorgio: Fino al 26 giugno 2019. Sono stato scarcerato per decorrenza termini.
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