"Mia mamma non doveva morire, basta con i negazionismi" - Live Sicilia

“Mia mamma non doveva morire, basta con i negazionismi”

Il post di una ragazza di poco più di vent'anni. La sua rabbia.

Questa storia è fatta di parole che vanno lette con amore e rispetto. “La mia mamma è morta il 22 novembre. Lucia aveva 55 anni. Lucia lascia un marito della stessa età e due figli, di 24 e 21 anni. Lucia stava bene poche settimane fa, quando, come ogni giorno, l’ho chiamata al telefono. Erano giorni che tossiva ininterrottamente. Mi ha detto:”Tesoro, scusami, ci sentiamo quando mi passa questa tosse”. La nostra mamma non ce l’ha fatta. La nostra mamma è stata portata via con un’ambulanza il 6 novembre. Qualche giorno con il casco. Eravamo preoccupati, senza dubbio, ma sereni. La nostra mamma non aveva alcuna malattia pregressa. La nostra mamma stava bene. La nostra mamma aveva 55 anni”.

“…Questi sono i messaggi che è riuscita a scambiarsi con noi quando aveva il casco. Cioè, quando aveva il casco e vedeva molto male la tastiera del telefono. Un giorno è stata intubata. (…) L’ospedale chiama sempre di primo pomeriggio, una volta al giorno. Dopo 15 minuti ci chiamano il primario e l’ospedale. La nostra mamma ha avuto un tracollo nella notte. È morta”. Così, sulla sua pagina Facebook, scrive Eleonora, dando forma al suo dolore. Eleonora ha poco più di vent’anni e ha il coraggio di raccontare una vita spezzata dal Covid e una parte di mondo superficiale appena intorno. La sua storia è stata raccontata, è finita sui giornali nazionali, tanto è il cordoglio che ha suscitato la voce limpida di un cuore di ragazza.

La coraggiosa Eleonora scrive: “La ragione di questo post non è la nostra mamma. La nostra mamma che non doveva morire, la nostra mamma che poco più di un mese fa stava bene, la nostra mamma che era la persona più dolce del mondo, la nostra mamma che è morta a poco tempo dal vaccino. (…). Dei negazionisti poi non me ne è mai fregato niente, tempo ed energie persi. Però leggere e sentire tanti contro il vaccino, non lo accetto. Non lo accetto e vi chiedo aiuto. Per favore, manteniamo alta l’attenzione. Ci si ammala anche seguendo le regole”. Una preghiera è un modo per abbracciare questa figlia e queste persone. Ma per essere degni di un simile dolore ci vuole consapevolezza. E ci vuole davvero coraggio. Eleonora ha pubblicato gli ultimi messaggi di sua madre con la tenerezza del congedo. Leggerli è un colpo al cuore.

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