Palermo: il gigante fantasma di via Ingegneros, ex ospedale senza futuro

Il “gigante” di via Ingegneros, l’ex ospedale dimenticato

Immagine d'archivio
Per molti questo palazzone di sette piani nemmeno esiste, ma un tempo era una struttura sanitaria

PALERMO – È un palazzo di sette piani che svetta al centro di un ampio spazio verde, in piena città e a pochi passi da una struttura sanitaria di rilievo come Villa Sofia. Eppure per molti, a Palermo, l’ex ospedale al civico 31 di via Giuseppe Ingegneros non è mai esistito. L’attività ospedaliera è cessata quasi trent’anni fa, e ormai si sente parlare poco dell’edificio. Ancor meno di nuove destinazioni d’uso. Ma qualcuno ricorda ancora che l’opera era costata una cifra che oggi dovrebbe aggirarsi intorno a una decina di milioni di euro, e che fa ancora parte del patrimonio dell’azienda Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello. E quindi non smette di chiedersi il perché di un tale spreco. Soprattutto in tempi di Covid, con l’intera sanità siciliana messa a dura prova per assicurare le cure legate al coronavirus e non solo.

Accesso negato

Oggi le porte per accedere all’ospedale, che fra i propri servizi vantava le unità operative di Oculistica e Odontoiatria, sono murate. Lo stesso vale per le altre aperture accessibili dal giardino ormai incolto e sporco, nel tempo usate da ladri e saccheggiatori come passaggi per trafugare gli oggetti all’interno. “Tempo fa avevo richiesto la sorveglianza perché già erano stati rubati gli infissi e non solo. Ma anche perché, se mai qualche soggetto fosse arrivato a occupare il palazzo, sarebbe stato difficile liberarsene. Poi tutto è stato direttamente murato”. Lo racconta Michele Maraventano, presidente della VI Circoscrizione del Comune di Palermo.

Strade senza sbocco

In passato l’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello ha cercato di trovare un nuovo scopo all’edificio: per esempio nel 2013 l’allora commissario dell’azienda, Giacomo Sampieri, aveva spiegato a Live Sicilia di aver richiesto all’assessorato regionale competente un finanziamento per opere di ristrutturazione. Nello stesso anno l’intera area dell’ospedale di via Ingegneros era stata anche oggetto di una mozione presentata all’Ars dal deputato regionale Giuseppe Milazzo: il parlamentare proponeva di usare i locali come uffici della Regione siciliana, e di restituire il verde circostante alla città sotto forma di parco. Risulta evidente, però, che ogni iniziativa finora proposta sia sfociata nel nulla.

La proposta: “Teniamolo in considerazione”

Dopo quasi trent’anni e nonostante l’emergenza sanitaria, intorno all’ospedale continua a regnare il silenzio. “Nelle ultime occasioni in cui ho avuto modo di parlare con la Regione – dice Maraventano – ho sempre ripetuto: Dio non voglia che si verifichi una nuova ondata pandemica. E ho sempre fatto presente che esiste questa struttura. Teniamo questo ospedale in considerazione, ho chiesto, non dico per farlo funzionare tutto l’anno ma per trovarlo pronto in caso di emergenza. L’esperienza degli ultimi mesi ci dice che molti pazienti con patologie diverse dal Covid hanno affrontato conseguenze gravi, o addirittura sono morti, perché gli ospedali sconsigliavano categoricamente il ricovero. Specialmente quando si trattava di pazienti con un sistema immunitario compromesso. Dobbiamo tornare a un punto del genere?”.

La posizione dell’azienda

Abbiamo rivolto questa e altre domande all’azienda Villa Sofia-Cervello, dal momento che ottenere aggiornamenti precisi e al passo coi tempi si fa sempre più complicato. Alla direzione abbiamo chiesto anche di illustrare eventuali piani alternativi per l’ex ospedale di via Ingegneros, non necessariamente legati all’ambito ambito sanitario ma piuttosto legati a potenziali vendite a soggetti di altra natura. L’azienda ha scelto di non pronunciarsi.


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